Altra pessima giornata per i mercati azionari in Europa, in
particolare per Milano che e' risultata la peggiore tra le
principali Borse europee.
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con una perdita del 2,26% a
15.423 punti, toccando un minimo intraday a 15.293 e un massimo a
15.776. In rosso anche Parigi (-1,88%), Madrid (-1,75%),
Francoforte (-1,67%) e Londra (-1,25%).
La volatilita' post-Brexit continua a influenzare l'andamento
dell'equity, anche se il focus resta sul settore bancario europeo.
In Germania per esempio Deutsche Bank ha patito un'altra giornata
altamente negativa, raggiungendo anche i minimi storici, mentre in
Italia la preoccupazione principale e' rappresentata dalla
situazione di Banca Montepaschi di Siena. L'istituto senese
infatti, come richiesto dalla Bce, deve smaltire 10 miliardi di
crediti deteriorati entro i prossimi tre anni, e il Governo
italiano sta cercando di trovare una soluzione che sia conforme con
le direttive della Commissione Europea.
Pertanto da Palazzo Chigi, dove si stanno incontrando il
ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e i vertici di Cassa
depositi e prestiti, Claudio Costamagna e Fabio Gallia, si sta
cercando un'alternativa che non implichi aiuti di Stato, bensi' con
veicoli privati come il fondo Atlante, o con la creazione di un
secondo fondo che sia finalizzato alla gestione di Npl e/o agli
aumenti di capitale.
Sul fronte macro sono stati pubblicati diversi dati soprattutto
negli Stati Uniti. L'indice delle richieste di mutui si e'
attestato a 580,8 punti, in rialzo del 14,2% rispetto alla
settimana precedente. La bilancia commerciale invece ha registrato
a maggio un deficit di 41,14 mld usd, mentre il Pmi servizi
definitivo di giugno si e' attestato a 51,4 punti a giugno.
L'indice Ism servizi e' salito nettamente a giugno a 56,5 punti dai
52,9 di aprile (consenso a quota 53,5), con le vendite al dettaglio
delle catene nazionali che invece sono scese dello 0,9% m/m.
Passando all'Europa, gli ordini al settore manifatturiero in
Germania, sono rimasti invariati a livello mensile a maggio, mentre
sono saliti del 3,7% a/a (dato non destagionalizzato). Infine, la
produzione industriale della Spagna a maggio, in termini
destagionalizzati, e' salita dell'1% a/a, ben al di sotto delle
attese del consenso (+2,1% a/a).
Tornando al comparto bancario, solamente B.Mps (+6,07%) e'
riuscito a mantenere un andamento positivo per tutta la durata
della seduta, chiudendo comunque lontana dai massimi intraday. Il
titolo ha beneficiato delle ricoperture dei vari operatori e del
fatto che sono state vietate le vendite allo scoperto. Domani si
svolgera' un Cda a Siena nel quale l'a.d., Fabrizio Viola, mettera'
a punto la risposta da dare all'istituto di Francoforte.
Vendite intense anche su B.Popolare (-6,15%), che in una nota ha
risposto al report di Morgan Stanley, sul fatto che gli stress test
del 29 luglio metteranno l'Italia sotto i riflettori e
determineranno la necessita' di affrontare la ricapitalizzazione
delle banche. B.Popolare e B.Mps soprattutto potrebbero vedere il
CET1 scendere sotto il 5,5%.
L'istituto veronese ha affermato che "l'approccio e' al punto
lacunoso e i risultati cui conduce cosi' gravemente infondati da
imporre di sottolineare che si tratta di stime basate, con
sconcertante superficialita', su ricostruzioni e metodologie
neppure specifiche con risultati che non trovano alcun riscontro
nei dati in possesso del Banco Popolare", il quale "si riserva ogni
opportuna azione nelle dovute sedi a tutela della propria immagine
e dei propri azionisti".
In territorio negativo invece gli altri titoli: Creval -12,38%,
B.Carige -7,68%, B.P.E.Romagna -7,14%, B.P.Milano -3,54%, Unicredit
-3,3%, Ubi B. -2,85%, Mediobanca -2,36% e Intesa Sanpaolo
-0,19%.
Forti perdite anche per Telecom I. (-10,81%). Il titolo ha
sofferto l'accordo che la francese Iliad ha stretto con 3 e Wind
per candidarsi ad eventuale quarto operatore mobile in Italia,
investendo circa 0,9 mld per frequenze e torri e aumentando di
fatto la competizione nel settore.
Nel settore del risparmio gestito, tranne Anima H. (+0,4%),
hanno chiuso in ribasso Finecobank (-5,49%), Azimut H. (-5,35%),
B.Generali (-3,55%) e B.Mediolanum (-1,63%).
Nel lusso, solo Ynap (+3,23%) ha guadagnato terreno, sebbene sia
stato soggetto di forte volatilita' dopo aver presentato stamattina
il nuovo piano industriale al 2020. Tra le altre azioni,
S.Ferragamo -4,47%, B.Cucinelli -3,18%, Tod's -2,98%, Luxottica
-1,4% e Moncler -0,64%.
In flessione il segmento dell'Oil&Gas: Saipem -4,09%,
Tenaris -2,88% ed Eni -1,87%. Ancora in discesa i prezzi del
petrolio, con il Brent che tratta a 47,65 usd/barile (-0,65%) e il
Wti a 46,44 usd/barile (-0,34%).
Sul resto del listino Rcs ha chiuso con un +0,72% a 0,835 euro,
mentre Maire T. ha perso il 4,88%, influenzato dai cali avvenuti su
tutta piazza Affari. Il gruppo, attraverso le principali
controllate, si e' aggiudicato nuove commesse per un valore
complessivo di 186 mln usd.
gir
giovanni.russo@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
July 06, 2016 11:50 ET (15:50 GMT)
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