Non e' stata una giornata eccezionale per Milano: il Ftse Mib
infatti ha archiviato le contrattazioni in ribasso dello 0,29% a
16.748 punti, con un minimo intraday a 16.600 e un massimo a
16.871. Il principale indice milanese, cosi' come il resto
dell'equity europeo, e' risultato abbastanza volatile alla luce dei
vari dati macro e delle incertezze riguardanti il decreto per
salvare le banche italiane.
In discesa anche Parigi (-0,3%), Madrid (-0,25%) e Francoforte
(-0,01%), mentre Londra ha guadagnato lo 0,22%. In lieve perdita
anche Wall Street, con il Dow Jones che adesso segna un -0,04% e
l'S&P 500 un -0,2%. Entrambi gli indici hanno comunque
aggiornato i loro massimi storici intraday, rispettivamente a
18.577 e a 2.169 punti.
Ci sono stati diversi spunti macro durante la seduta. In primis,
l'economia cinese e' cresciuta dell'1,8% t/t, rispetto all'1,1% del
primo trimestre, e del 6,7% a/a. In Europa invece l'indice dei
prezzi al consumo nell'area euro a giugno, secondo la lettura
definitiva, e' salito dello 0,1% a/a, in linea al preliminare e al
consenso, in miglioramento rispetto al dato di maggio (-0,1 a/a).
In Italia il surplus commerciale e' risultato pari a 5 mld euro
(+4,1 mld a maggio 2015).
Negli Stati Uniti invece l'indice dei prezzi al consumo e'
salito dello 0,2% m/m a giugno, leggermente al di sotto delle
attese del consenso (+0,3% m/m), mentre le vendite al dettaglio
sono salite dello 0,6%
m/m nello stesso mese (consenso a +0,3%). L'indice Empire State
Manufacturing si e' poi attestato a 0,55 punti a luglio, in calo
rispetto ai 6,01 di giugno e al di sotto del consenso degli
economisti che si aspettavano un dato a quota 4.
La produzione industriale ha registrato un rialzo dello 0,6% m/m
a giugno, meglio del consenso degli economisti (+0,2% m/m).
Inoltre, l'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato
dall'Universita' del Michigan si e' attestato a 89,5 punti, al di
sotto dei 93,3 del consenso, mentre le scorte delle imprese invece
sono salite dello 0,2% m/m a maggio.
Da segnalare inoltre che Banca d'Italia ha segnalato che a
maggio il debito delle Amministrazioni pubbliche si e' attestato a
2.241,8 mld euro, in aumento di 10,9 mld rispetto al mese
precedente. Inoltre, l'inflazione si mantiene negativa, mentre
"resta elevato il livello dei crediti deteriorati ereditato dalla
recessione, ma la qualita' del credito continua a beneficiare della
graduale ripresa ciclica".
Passando al comparto bancario, che oggi si e' rivelato altamente
volatile, queste sono le variazioni a fine seduta: B.P.Milano
+2,2%, B.Popolare +1,28%, Unicredit +1,21%, B.P.E.Romagna +1,19%,
Creval +0,93%, B.Carige +0,72%, Ubi B. e Credem invariati, B.Mps
-0,09%, Intesa Sanpaolo -0,26%, Mediobanca -1,44% e B.P.Sondrio
-1,96%.
Performance sottotono per il segmento del lusso, influenzato dai
tragici eventi di ieri avvenuti a Nizza: Tod's -2,32%, Moncler
-1,64%, Luxottica -0,75%, Ynap -0,7%, B.Cucinelli -0,55% e
S.Ferragamo -0,26%.
Positivo invece Telecom I. (+0,9%). Il presidente del gruppo,
Giuseppe Recchi, ha dichiarato che il piano di Telecom I. funziona
e i conti lo dimostreranno. A tal proposito, gli analisti di
Mediobanca Securities pensano che dai risultati possano arrivare
sorprese positive.
Poco mosso invece Fca (+0,16%), influenzato dall'intonazione
negativa del mercato. Il gruppo comunque ha aumentato le
immatricolazioni del 12,9% a circa 98.700 unita' rispetto al 6,5%
del mercato nel suo complesso e raggiunto cosi' una quota del 6,5%,
in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto al pari mese
dell'anno scorso. Andamento analogo nel primo semestre con quasi
551 mila immatricolazioni, in crescita del 16,8% in un mercato
cresciuto del 9,1%.
Tra gli altri industriali, Cnh I. ha guadagnato l'1,13%, mentre
Ferrari e Leonardo Spa hanno ceduto lo 0,76% e lo 0,92%
rispettivamente.
Nell'Oil&Gas, Saipem ha perso l'1,34%, Eni l'1,21% e Tenaris
ha segnato un +0,78%. Nel frattempo i prezzi del petrolio sono in
lieve ripresa: il Brent tratta a 47,56 usd/barile (+0,4%) e il Wti
a 45,82 usd/barile (+0,31%).
Sul resto del listino Rcs ha perso lo 0,27% a 0,94 euro,
nell'ultimo giorno di adesione alle offerte concorrenti sul gruppo
editoriale. In flessione anche il titolo Cairo Comm. (-1,3%).
E' proseguito invece il rally di Agronomia (+31,26%). Il titolo
ha continuato a beneficiare della notizia di ieri, in cui la
societa' ha reso noto che Jentu - controllata al 50% - e San Paolo
controllata al 100% - hanno firmato con Orti di Puglia un contratto
preliminare per la cessione di due rami d'azienda nel Sud
Italia.
gir
giovanni.russo@mfdowjones.it
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July 15, 2016 11:51 ET (15:51 GMT)
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