Brembo chiude i 9 mesi con un utile netto di 168,7 mln euro, in
crescita del 135,2% rispetto allo stesso periodo del 2020.
I ricavi netti consolidati ammontano a 2.041,8 milioni, in
crescita del 30,9%. A parità di cambi e di perimetro (quest'ultimo
a seguito dell'acquisizione della società danese SBS Friction con
effetto dal 1* gennaio 2021) l'incremento sarebbe del 31,7%. Se
paragonati con i primi nove mesi del 2019, che rappresentano un
confronto più omogeneo rispetto agli effetti della pandemia da
Covid-19, i ricavi 2021 evidenziano una crescita del 3,6%. Nel
periodo in esame tutti i segmenti in cui il gruppo opera hanno
avuto andamento molto positivo: il settore auto è in crescita del
26,3%, le applicazioni per motocicli del 64,0% (+54,9% a parità di
perimetro di consolidamento), quelle per veicoli commerciali del
35,3% e le competizioni del 29,6% rispetto all'analogo periodo del
2020.
A livello geografico, le vendite crescono in Italia del 39,4%,
in Germania del 29,9%, in Francia del 18,7% e nel Regno Unito del
31,6% (+30,9% a cambi costanti). L'India cresce del 43,9% (+51,7% a
cambi costanti), la Cina del 32,5% (+30,9% a cambi costanti) e il
Giappone del 27,5% (+27,2% a cambi costanti). Il mercato
nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) è in crescita del
27,1% (+34,0% a cambi costanti), mentre quello sudamericano
(Brasile e Argentina) cresce del 32,4% (+46,6% a cambi
costanti).
Al 30 settembre 2021 il costo del venduto e gli altri costi
operativi netti ammontano a 1.294,8 milioni, con un'incidenza del
63,4% sui ricavi, percentualmente in leggero calo rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente, quando era il 63,6% dei ricavi
(992,2 milioni).
I costi per il personale ammontano a 376,6 milioni, con
un'incidenza del 18,4% sui ricavi, in diminuzione rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente (19,6% dei ricavi).
I collaboratori in forza al 30 settembre 2021 sono 11.539 (di
cui 107 della neo-acquisita SBS Friction), e si confrontano con gli
11.039 collaboratori al 31 dicembre 2020 e con gli 11.402 al 30
giugno 2021.
Il margine operativo lordo al 30 settembre 2021 è pari a 381,7
milioni (18,7% dei ricavi), in crescita rispetto ai 267,1 milioni
(17,1% dei ricavi) dell'analogo periodo dell'anno precedente. Il
margine operativo netto è pari a 224,1 milioni (11% dei ricavi) e
si confronta con EUR 110,6 milioni (7,1% dei ricavi) del 30
settembre 2020. Gli oneri finanziari netti e da partecipazioni
ammontano a 0,6 milioni (18,1 milioni al 30 settembre 2020); tale
voce è composta da differenze cambio positive per 3,4 milioni (7,8
milioni negative nel corrispondente periodo dell'anno precedente),
da oneri finanziari per 8 milioni (10,3 milioni al 30 settembre
2020) e da proventi finanziari da partecipazioni per 4 milioni (48
migliaia al 30 settembre 2020). L'utile prima delle imposte ammonta
a 223,5 milioni e si confronta con 92,5 milioni al 30 settembre
2020.
La stima delle imposte, calcolata in base alle aliquote previste
dalla normativa vigente in ogni paese, è pari a 54,6 milioni (19,9
milioni nello stesso periodo del 2020), con un tax rate del 24,4% a
fronte del 21,5% dell'analogo periodo dell'anno precedente.
La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2021 si attesta a
483,3 milioni, in diminuzione di 22,4 milioni rispetto al 30
settembre 2020. Senza gli effetti dell'IFRS 16 l'indebitamento
finanziario netto sarebbe pari a 277,5 milioni, in riduzione di EUR
42,6 milioni rispetto al 30 settembre 2020.
I ricavi netti consolidati del terzo trimestre 2021 ammontano a
681 milioni, in crescita dell'11,9% (+10,8% a cambi costanti)
rispetto al terzo trimestre 2020 e del 5,2% rispetto al terzo
trimestre 2019.
A parità di cambi e di perimetro (quest'ultimo a seguito
dell'acquisizione della società danese SBS Friction, con effetto
dal 1° gennaio 2021) l'incremento sarebbe del 10,1%. Nel terzo
trimestre 2021 il costo del venduto e gli altri costi operativi
netti ammontano a 450,9 milioni, con un'incidenza del 66,2% sui
ricavi, percentualmente in aumento rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente, quando era pari al 63,2% dei ricavi (384,5
milioni). Il margine Ebitda ammonta nel trimestre a 111,4 milioni,
pari al 16,4% dei ricavi, in contrazione del 10,0% rispetto allo
stesso trimestre del 2020. Nel periodo in esame si sono registrati
forti e generalizzati incrementi dei costi di produzione, in
particolare per quanto riguarda metalli ferrosi, energia e
logistica, una grossa parte dei quali viene recuperata attraverso
gli usuali meccanismi di indicizzazione automatica dei contratti in
essere con i principali clienti nei mesi successivi al loro
verificarsi.
Inoltre, la carenza globale di microchip che sta influenzando il
settore automotive, pur non avendo un impatto diretto per Brembo,
ha creato notevole volatilità negli ordini da clienti, non
consentendo una gestione ottimale della capacità produttiva. Questi
fattori hanno contribuito alla riduzione della marginalità rispetto
all'anno e ai periodi precedenti. Il margine operativo netto è pari
a 58,3 milioni (8,6% dei ricavi) e si confronta con 71,8 milioni
(11,8% dei ricavi) del terzo trimestre 2020.
Il trimestre chiude con un utile di 41,7 milioni, pari al 6,1%
dei ricavi.
Il Presidente di Brembo, Alberto Bombassei, ha commentato: "I
risultati del terzo trimestre 2021, approvati oggi dal Consiglio di
Amministrazione di Brembo, mostrano come l'azienda abbia saputo
generare ricavi in crescita rispetto allo stesso periodo non solo
dell'anno scorso, ma soprattutto del 2019, facendo meglio del
mercato di riferimento. I fondamentali del Gruppo si confermano
solidi, grazie al contributo di tutti i segmenti di business in cui
operiamo. Tuttavia, dopo una robusta prima metà dell'anno, sui
conti del trimestre si registra il forte impatto negativo
dell'inflazione delle materie prime e della carenza dei
semiconduttori, fattori esogeni destinati a pesare sull'industria
automotive almeno per tutto il resto del 2021, seppure la domanda
di veicoli rimanga alta. In un contesto difficile e che causa
incertezze per l'immediato futuro, la strategia di Brembo prosegue
nella direzione intrapresa. Abbiamo perfezionato l'acquisizione di
J.Juan in Spagna, completando così l'offerta del nostro portafoglio
prodotti per il mercato della moto. Inoltre, la recente
introduzione del nostro nuovo sistema frenante intelligente
SENSIFY, ci posiziona come azienda all'avanguardia, pronta a
fornire soluzioni tecnologiche per i veicoli del futuro".
Il Gruppo continua a monitorare e gestire le forti tensioni sui
costi delle materie prime, dell'energia e dei trasporti, che negli
ultimi mesi hanno raggiunto livelli senza precedenti. Una parte di
essi viene recuperata attraverso gli usuali meccanismi di
indicizzazione contrattuale con i principali clienti, con un
differimento temporale rispetto al loro verificarsi. La carenza di
componenti elettronici che sta colpendo il settore automotive e che
si protrarrà anche nei mesi a venire, pur non avendo conseguenze
dirette sulla produzione di Brembo, crea tuttavia una notevole
volatilità negli ordini da parte dei clienti, non consentendo una
saturazione ottimale della capacità produttiva.
Sulla base dello scenario attuale e dei risultati sin qui
conseguiti, il Gruppo si attende per l'esercizio 2021 ricavi in
crescita tra il 20% e il 25% rispetto all'anno precedente e un
margine Ebitda compreso tra il 18% e il 19%.
MF-DJ NEWS
0912:15 nov 2021
(END) Dow Jones Newswires
November 09, 2021 06:17 ET (11:17 GMT)
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