Nel pieno di quella elettrica e digitale Brembo ha intrapreso anche la transizione generazionale. Alberto Bombassei, fondatore e capostipite della famiglia azionista di controllo, ha deciso di rinunciare alla gestione operativa del gruppo dei freni per diventarne presidente emerito. «Il passaggio di testimone è l'esito di un percorso impostato da anni, fatto con serenità, ed è frutto della volontà di Bombassei di lasciare la carica di Presidente: il nuovo assetto di governance mantiene lo stile, i principi e le idee che da 60 anni caratterizzano Brembo», ricorda Matteo Tiraboschi, 54enne Vice Presidente Esecutivo della società che nei primi nove mesi del 2021 ha realizzato oltre 2 miliardi di ricavi (+31%) e circa 169 milioni di utile (+135,2%). A partire dal 17 dicembre Tiraboschi subentrerà a Bombassei nella carica di presidente esecutivo, affiancando il ceo Daniele Schillaci alla guida di Brembo. «La continuità dei valori fondativi», sottolinea, «è indispensabile per affrontare le discontinuità e le difficoltà industriali che sta attraversando il settore auto».

Domanda. Partiamo dalle difficoltà: quali sono?

Risposta. Siamo in una tempesta perfetta. Semiconduttori e altri componenti essenziali hanno prima registrato aumenti di prezzo senza precedenti nell'industria dell'auto e poi sono proprio venuti a mancare. Così, mentre la domanda dei clienti finali resta molto forte, la capacità produttiva non è in grado di soddisfarla perché non c'è il materiale per fabbricare i veicoli e completarli con gli optional richiesti.

D. State soffrendo anche voi la carenza di chip?

R. Nei primi sei mesi l'impatto sulle attività di Brembo è stato contenuto perché le case auto hanno privilegiato l'alto di gamma a maggior margine, il nostro segmento di elezione. Negli ultimi mesi, però, la crisi dei chip si è estesa a tutto il settore, non risparmiando nessuna linea produttiva, e temo che lo squilibrio fra domanda e offerta proseguirà fino al 2022 inoltrato.

D. Con quali effetti sulla produzione?

R. I freni hanno bisogno di pochi chip e quindi per noi l'impatto è prevalentemente indiretto, frutto cioè delle difficoltà produttive dei costruttori. Abbiamo comunque applicato una politica di approvvigionamento prudente, facendo scorta delle materie prime più difficili da reperire sul mercato, come il magnesio e il silicio necessari per la nostra produzione. Disponiamo perciò di un cuscinetto di sicurezza per assicurare continuità di servizio ai nostri clienti, anche a costo di una gestione meno efficiente di magazzino e circolante.

D. La crisi vi spingerà a rivedere le catene di fornitura e la distribuzione geografica degli impianti?

R. Noi produciamo dove vendiamo e questo ci ha sempre aiutato a evitare problemi di fornitura, logistici e valutari. La crisi porterà in ogni caso a un ripensamento delle catene di approvvigionamento per ridurre pericolose dipendenze da pochi Paesi. Grandissima parte dei semiconduttori arriva dall'Asia, in particolare da Taiwan, Corea del Sud e Cina. Credo assisteremo nei prossimi anni a un ribilanciamento geografico delle produzioni strategiche che assicuri maggiore autonomia ai vari mercati.

D. Arriviamo alle sfide future: come stanno cambiando i freni con l'avvento dell'elettrico e in previsione della guida autonoma?

R. I nostri prodotti sono sempre meno metallici e sempre più densi di elettronica e software. Di conseguenza, negli ultimi anni abbiamo assunto sempre più ingegneri elettronici. Questa svolta ci ha permesso di sviluppare in autonomia elettronica e software di Sensify, l'ultimo prodotto lanciato sul mercato. È un freno rivoluzionario intelligente, una soluzione d'avanguardia che calibra la frenata sulla singola ruota, aumentando la sicurezza e riducendo le emissioni.

D. Avete già i primi ordini? Costruttori emergenti come Tesla, Rivian, Nio saranno vostri clienti?

R. Nel 2024 Sensify verrà applicato da un primo cliente. Le richieste di questo prodotto stanno arrivando da tutti i costruttori e soprattutto da quelli nuovi che si stanno affacciando sul mercato con nuove tecnologie negli Stati Uniti e in Asia.

D. Oltre che con ricerca e sviluppo crescerete anche per acquisizioni?

R. Questa trasformazione così violenta in atto costringe il settore auto a reinventarsi per sopravvivere. Le aggregazioni sono importanti perché la ricerca è sempre più estrema e dunque più costosa: serve massa per sostenere gli investimenti necessari a rimanere sul mercato. Noi vogliamo svolgere un ruolo aggregante come dimostrano le due operazioni m&a concluse nel 2021 con l'acquisto della danese Sbs e della spagnola J. Juan.

D. Valutate grandi m&a?

R. Non è questione di taglia, ma di valore aggiunto che la società acquisita può offrire: cerchiamo competenze digitali e nell'elettronica distintive e il cui sviluppo interno richiederebbe troppo tempo. La dimensione è quindi quasi un dettaglio perché finanziariamente non abbiamo grossi limiti.

D. A proposito di digitale. Brembo sarà partner tecnico per i sistemi frenanti del videogioco Gran Turismo 7: marketing o c'è dell'altro?

R. Il progetto con Gran Turismo ha duplice valenza. Da un lato, ci consente di sfruttare le esperienze digitali per migliorare i prodotti. Le prove su strada saranno sempre più affiancate da quelle virtuali e quindi il mondo degli e-sport è una palestra in più per sviluppare le nostre soluzioni. D'altro lato, gli e-sport servono a catturare appassionati fra le nuove generazioni, posizionando il marchio Brembo anche nelle competizioni digitali.

D. Ma le gare reali come Formula 1 e MotoGp vi interessano ancora?

R. Siamo tutti appassionati di competizioni sportive, sono una palestra straordinaria per testare le soluzioni ideate dai nostri tecnici e poi eventualmente commercializzarle. Sono ormai 47 anni che siamo in questo mondo e intendiamo restarci.

D. Avete 7 centri r&s nel mondo, perché avete deciso di aprire un Inspiration Lab nella Silicon Valley?

R. Pandemia permettendo, lo inaugureremo nei primi mesi del 2022. Attraverso Brembo Inspiration Lab potremo osservare da vicino le frontiere dell'innovazione tecnologica esplorate dalle startup ed eventualmente entrare nel capitale di quelle più promettenti. Stiamo peraltro valutando di istituire un fondo di corporate venture capital per organizzare gli investimenti nelle startup che abbiamo già effettuato e che andremo a fare nei prossimi anni.

red

MF-DJ NEWS

2208:30 nov 2021

 

(END) Dow Jones Newswires

November 22, 2021 02:30 ET (07:30 GMT)

Copyright (c) 2021 MF-Dow Jones News Srl.
Brembo NV (BIT:BRE)
Historical Stock Chart
From Jun 2024 to Jul 2024 Click Here for more Brembo NV Charts.
Brembo NV (BIT:BRE)
Historical Stock Chart
From Jul 2023 to Jul 2024 Click Here for more Brembo NV Charts.