L'assemblea dei soci di Caltagirone Editore ha approvato con il
71,17% del capitale sociale presente il bilancio 2012 che si e'
chiuso con un raddoppio della perdita netta consolidata a 60,978
mln (-30,737 mln nel 2011) e una perdita netta della capogruppo
pari a 26,713 mln (-29,628 mln nel 2011).
Il presidente di Caltagirone Editore, Francesco Gaetano
Caltagirone, aprendo l'assemblea degli azionisti, ha detto che "e'
un bilancio molto negativo" a causa di "una perdita molto
consistente dovuta a prerogative gestionali rilevanti dovute al
flusso della pubblicita' che e' negativo e si aggrava di giorno in
giorno". Sul bilancio 2012 hanno pesato anche le svalutazioni degli
avviamenti e testate iscritti per alcune societa' del gruppo per
complessivi 34 mln di euro, determinate sulla base dei risultati
dell'impairment test.
"Il Paese non cammina, non si vende e una grande parte di
pubblicita' non si vende", tanto che "sull'immobiliare a Napoli non
ci sono piu' le inserzioni. Anche la pubblicita' istituzionale e'
calata molto perche' stringono i bilanci avendo necessita' di
recuperare redditivita'".
"Per contenere i costi - ha proseguito il presidente - abbiamo
ristrutturato il personale" e "stiamo continuando a tagliare i
costi dove e' possibile". "La crisi continuera' per parecchio tempo
a meno che non ci sia una ripresa sostanziosa dell'economia".
Inoltre, "tutto quello che abbiamo recuperato" con la
ristrutturazione del personale, il taglio dei costi e la modifica
del perimetro di gruppo che a regime favorira' "un risparmio di 12
milioni di euro", "si azzera se c'e' questo andamento della
pubblicita'".
Sulla remunerazione dei soci, Francesco Gaetano Caltagirone ha
puntualizzato che "dobbiamo passare un giro e se le cose vanno al
sereno ha senso dare un dividendo dalle riserve, ma deve essere un
segnale" che va dato "ma non nel momento della tempesta". pev
eva.palumbo@mfdowjones.it