L'anno dei delisting si chiude con un tris di matricole per Piazza Affari. Complice la debolezza dei listini mondiali, il 2022 è stato ricco di opa (25 per 33,2 miliardi di capitalizzazione) e povero di quotazioni a Milano, soprattutto sul mercato principale. Contesto di mercato permettendo, il 2023 potrebbe essere propizio per la doppia quotazione di Ferretti group (per cui si attende l'assemblea straordinaria di metà gennaio chiamata a ratificare l'ipo) e Prada, nonché per il debutto in borsa di Plenitude (Eni). Nel frattempo, però, il mercato dedicato alle piccole e medie imprese continua a dare segnali di vitalità. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, Eligo ed Eprcomunicazione si apprestano a sbarcare su Egm, così come conferme arrivano sul fronte e-Novia.

Fondata nel 2016 come sartoria per uomini, Eligo si è evoluta nel tempo in una piattaforma di vendita di abbigliamento a marchio italiano e soprattutto di consulenza stilistica. Accanto all'e-commerce tradizionale, infatti, la società offre i consigli di esperti venditori indipendenti che guidano i clienti nella scelta dei capi a seconda dei gusti e delle occasioni. Assistita da Integrae, Eligo ha presentato comunicazione di pre-ammissione sul segmento professionale di Egm, dove l'azienda dovrebbe approdare il prossimo 23 dicembre. La quotazione dovrebbe avvenire attraverso un aumento di capitale fino a 2,5 milioni che consentirà alla società di perseguire i piani di sviluppo tecnologico e di crescita all'estero, oltre che di consolidare la quota di mercato in Italia.

Sempre in ambito segmento professionale dell'Egm, ieri è arrivata l'ammissione alla quotazione di e-Novia, gruppo attivo nel mercato della mobilità che sbarcherà il 16 dicembre. La quotazione, in cui Mit sim ha agito in qualità di Euronext growth advisor, segue al private placement (gestito da Equita K finance) perfezionato da ultimo nel corso del mese di novembre 2022 che ha consentito a e-Novia, non solo il reperimento di capitale di rischio per 14,7 milioni di euro complessivi, ma anche di ampliare il proprio network di azionisti attraverso l'ingresso di selezionati primari player, finanziari e industriali, con orizzonte di investimento a medio-lungo termine e, pertanto, idonei a sostenere le strategie industriali del gruppo. Il prezzo di quotazione delle azioni ordinarie su Egm Pro è stato fissato dal cda in 7,2 euro per ciascuna azione ordinaria, importo pari al prezzo di sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione collocate nell'ambito del suddetto private placement. Alla data di inizio delle negoziazioni, il capitale sociale di e-Novia sarà di 231.841,82 euro composto da 23.184.182 azioni ordinarie.

A guardare la borsa vi sono anche i gruppi della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Domani, infatti sarà il turno di Eprcomunicazione che quoterà le azioni ordinarie e i warrant 2022-2025 sull'Egm. L'operazione in cui la società è stata assistita da Ambromobiliare, vede come Euronext growth advisor envent capital markets e come specialist Mit sim. La negoziazione delle azioni ordinarie Eprcomunicazione e dei relativi warrant non consentirà l'immissione di proposte senza limite di prezzo, pertanto, tali azioni e warrant nella seduta del 14 dicembre saranno negoziati nel settore AI1X del segmento MA1 della piattaforma Millennium.

Con queste matricole, il numero di quotazioni sul mercato Egm nell'anno arriverebbe almeno a 22, metà delle 44 registrate nel 2021. Si tratta di un dato comunque incoraggiante alla luce del contesto macroeconomico che ha penalizzato anche l'indice delle pmi di Piazza Affari (-18% da inizio anno). Inflazione, rialzo dei tassi d'interesse e conflitto in Ucraina hanno infatti bloccato molte ipo, specie di dimensioni medio-grandi. A Milano hanno sfidato i venti avversi soltanto due blue chip, De Nora e Civitanavi, mentre sul segmento Star è approdata la sola Generalfinance (al netto dei passaggi di listino). Non è andata meglio alle altre piazze europee dove le nuove quotazioni hanno rastrellato nel complesso soltanto 20,9 miliardi di euro dagli investitori nel 2022. Affossata dalle incertezze della Brexit, in particolare, Londra è stata responsabile per il 9% della raccolta, perdendo lo scettro di regina delle ipo nel Vecchio Continente.

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1308:54 dic 2022

 

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