Angelini: tra pharma e finanza (MF)
October 26 2023 - 4:18AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--La lunga battaglia legale nella querelle che ha
diviso le figlie di Francesco Angelini, il patron dell'omonima
azienda, che da anni è afflitto da disturbi neurocognitivi, è
finita. Ha vinto la disputa la figlia minore, Thea Paola, che sarà
l'amministratore di sostegno del padre malato e di fatto il dominus
dell'azienda, accusata dalla sorella Maria Gioiella di
circonvenzione d'incapace su cui aveva promosso la causa in
Tribunale. Ora che sul piano legale la vicenda, salvo ricorsi, è
chiusa c'è da chiedersi cosa abbia spinto le due sorelle a un così
aspro scontro della serie "Parenti Serpenti" che sovente si svolge
all'interno delle grandi famiglie imprenditoriali italiane.
Follow the money direbbe qualcuno. E in effetti Angelini, scrive
MF-Milano Finanza, è un fior di società. Nata e cresciuta nella
farmaceutica con marchi molto noti a partire dalla Tachipirina,
fino al Moment e al Tantum verde, il gruppo si è via via
diversificato sia nel largo consumo che nelle tecnologie
industriali fino a business ancillari come il vino e il real
estate. Ma il gruppo romano, come vedremo, non solo opera nei
business industriali ma via via è diventato anche un forte
investitore finanziario: un ircocervo, farma e industria a
sorreggere tutto e con la forte liquidità che ha prodotto molta
finanza.
Il gruppo ha chiuso il 2022 superando la soglia dei 2 miliardi
di ricavi a livello consolidato (2,057 per l'esattezza) contro 1,79
miliardi del 2021. Il margine industriale vale 254 milioni e il
gruppo ha sfornato un utile netto di 80 milioni di euro. Una buona
annata trascinata, come le precedenti, dal balzo dei prodotti
sanitari come l'Amuchina o la Tachipirina, che hanno visto un boom
delle vendite durante tutta la pandemia. Ma se il settore pharma,
insieme al largo consumo con i marchi Pampers, assicura una
crescita di fatto costante, la vera sorpresa nei conti di Angelini
viene dalla gestione finanziaria. Il gruppo ha prodotto proventi
finanziari nel 2022 per 61 milioni e addirittura nel 2021 per 160
milioni. Una vera chicca per l'azienda e che ha contribuito
fortemente sulla profittabilità netta. Ammortamenti e svalutazioni
hanno compresso, sia nel 2022 che nel 2021, l'ebit dell'azienda che
è stato di 40 milioni l'anno scorso e di solo 1,4 milioni nel 2021.
Senza i ghiotti proventi finanziari (61 milioni nel 2022 e 160
milioni nel 2021), l'azienda non avrebbe prodotto gli 80 milioni di
utili netti dello scorso anno e i 96 milioni del 2021.
Da tempo Angelini con il suo braccio finanziario Angelini
investment è divenuto un importante investitore finanziario. Ha
partecipazioni in molte società quotate a partire da Tip, Tamburi
investment partners, dove è socio di lunga data (il primo socio,
peraltro) con il 10,6% delle quote, a Mediobanca e Unicredit con
investimenti minimi, sotto l'1%, ma che pesano. Il portafoglio
comprende poi quote di Prysmian, Revo, Digital Magics e anche di
Sator e di Sator private equity fund, creature di Matteo Arpe, tra
i pochi investimenti in perdita del ricco portafoglio di Angelini,
entrambi svalutati nel 2022. Oltre ai singoli titoli gli Angelini
sono investitori in fondi di ogni tipo e in fondi ventures, dato
che hanno una divisione che si occupa solo di quello. Il solo
portafoglio partecipazioni del gruppo vale 256 milioni. Le quote in
Mediobanca, UniCredit e Prysmian, che erano a bilancio nel 2022 per
circa 90 milioni complessivi, si sono rivalutate e oggi ne valgono
oltre 108. Del resto per un gruppo ha una posizione finanziaria
netta positiva di 630 milioni e che vantava a fine 2022 depositi
bancari per 458 milioni e liquidità in titoli per altri 442
milioni, investire la cassa è quasi un obbligo.
La solidità, con un patrimonio netto che sfiora i 3 miliardi e
debiti bancari per soli 600 milioni, è fuori discussione. Al
contrario tanto eccesso di liquidità deve pur trovare qualche forma
d'impiego, che non siano solo gli investimenti industriali.
L'ottima salute a livello finanziario si ripercuote verso i
piani superiori. Sopra Angelini holding spa c'è infatti Angelini
Finanziaria, la scatola di comando della famiglia che ha il 100%
della holding. Lì è il regno di Thea Paola Angelini, l'indiscussa
vincitrice in Tribunale della querelle con la sorella maggiore, e
che siede da anni sul 68% delle quote, in nuda proprietà, della
cassaforte finanziaria che gestisce con il marito che è
l'amministratore delegato di Angelini, Sergio Marullo di
Condojanni. Tutte in famiglia le chiavi dell'impero, che non è più
e solo Tachipirina e Amuchina. Dalla Angelini holding, il centauro
industrial-finanziario, nel 2022 sono saliti verso la cassaforte,
la Angelini Finanziaria, dividendi per 60 milioni, contribuendo in
sostanza all'utile netto della Finanziaria di 55 milioni. Il gruppo
Angelini è in carico alla cassaforte di vertice per un valore di
bilancio di 465 milioni. Con una plusvalenza latente di 2,5
miliardi sul solo patrimonio netto del gruppo.
alu
fine
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2610:02 ott 2023
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