Veneto: distretti sono la chiave di resilienza della Regione (MF)
May 25 2022 - 3:22AM
MF Dow Jones (Italian)
Il Veneto saprà tener testa alle turbolenze della guerra in
Ucraina, all'inflazione da materie prime e al rallentamento della
crescita sfruttando la forza del suo modello industriale «non
fordista, basato sui distretti industriali diffusi, in cui l'80%
delle imprese ha meno di 15 dipendenti». Così il governatore della
Regione, Luca Zaia, ha aperto i lavori della rassegna Motore Italia
in Veneto di Class Editori, tracciando la rotta su come il
territorio si sta approcciando all'attuale, complessa fase
economica.
"Non dobbiamo perdere di vista la lezione della pandemia", gli
ha fatto eco il professor Paolo Costa, rettore emerito
dell'università Ca' Foscari di Venezia, già ministro dei Lavori
Pubblici durante il primo governo Prodi, «e cioè che le due filiere
su cui si basa l'economia della Regione, l'agro-manifatturiero e il
turistico, hanno avuto in tempo di Covid due comportamenti opposti:
resiliente la prima, in forte difficoltà la seconda». Nonostante
ciò, ad accomunare i due settori c'è il fatto, ha ricordato
l'accademico, «che entrambi sono veicoli esportativi: in tempo di
pandemia, così come in tempo di guerra, la Regione ha una base di
export iper-competitiva». Ovviamente questo potenziale va
sprigionato, e per Costa quello che serve è un «motore urbano:
manca un nodo metropolitano importante che funga da centro
finanziario e dei servizi terziari avanzati, collegando il Veneto
al resto del mondo». E poi serve a tutti i costi valorizzare "un
nodo fisico per il commercio, e quindi un porto»
internazionale.
Urbanizzazione ma non solo. Secondo Riccardo Donadon, fondatore
e ceo della piattaforma di innovazione digitale H-Farm, la priorità
è «creare un ecosistema che attragga e mantenga i talenti in
Regione». Da qui è nata l'esperienza di H-Farm, «un'infrastruttura
che aiuta i giovani a fare innovazione e business digitale, con un
campus che fa incontrare le loro idee innovative con le esigenze
delle aziende». Una sorta di modello Silicon Valley nel Nord-Est
d'Italia. Secondo Donadon anche il metaverso è un'occasione: «per
le nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro la concezione
del luogo fisico è diversa, così come ha già dimostrato la
pandemia».
E per finire, nel futuro del Veneto non può non esserci la
transizione ecologica, per la quale «il modello che stiamo
implementando è quello delle comunità energetiche», ha sottolineato
Francesco De Bettin, presidente della holding indipendente di
consulenza e project management Dba Group. Alla base del progetto
«c'è la transizione ecologica, a sua volta figlia di quella
digitale e di quella energetica», ha precisato il manager. Uno
degli elementi chiave per il business del futuro sarà legato «a
idrogeno e rinnovabili utili alla transizione, quindi sole, vento,
biomasse». Il Veneto è ricco di questi elementi, e pertanto vanno
valorizzate, per l'appunto, le comunità energetiche: «quelle in cui
i produttori di energia si associano ai consumatori», magari
mettendo pannelli solari sui tetti delle case, «per incentivare
l'autoconsumo da fonti rinnovabili». E con gli avanzi di questo
autoconsumo, ha concluso De Bettin, «si può produrre l'idrogeno,
così da stimolare l'industria delle batterie e anche il trasporto
pubblico locale».
red
MF-DJ NEWS
2509:06 mag 2022
(END) Dow Jones Newswires
May 25, 2022 03:07 ET (07:07 GMT)
Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
H-Farm (BIT:FARM)
Historical Stock Chart
From Sep 2024 to Oct 2024
H-Farm (BIT:FARM)
Historical Stock Chart
From Oct 2023 to Oct 2024