Ue: case green, più ampio il fronte dei contrari (Sole)
January 31 2023 - 2:55AM
MF Dow Jones (Italian)
Si sta rivelando una partita politica complessa quella intorno
alla direttiva sull'efficienza energetica degli edifici, un
tassello essenziale del pacchetto ambientale Fit for 55. La
Commissione Industria del Parlamento europeo avrebbe dovuto
adottare a gennaio una posizione negoziale con la quale affrontare
la trattativa con il Consiglio. Il voto è stato spostato a
febbraio, mentre i relatori lavorano a un compromesso che sia
accettabile a una maggioranza delle forze politiche.
La proposta comunitaria prevede che dal 2030 tutti i nuovi
edifici costruiti nell'Unione europea debbano produrre zero
emissioni nocive.
L'obiettivo dovrebbe essere raggiunto già nel 2027 per gli
edifici pubblici. Nello stesso tempo, il 15% del parco immobiliare
che nei singoli Paesi è in condizioni peggiori dovrebbe essere
rinnovato entro il 2027 per quanto riguarda gli edifici non
residenziali, entro il 2030 per quelli residenziali, si legge sul
Sole24Ore.
"Molti Paesi hanno spiegato di ritenere gli obiettivi troppo
ambiziosi rispetto al loro parco immobiliare", spiega Seán Kelly,
relatore del testo per i popolari, aggiungendo che "stiamo quindi
cercando di introdurre qualche elemento di flessibilità
nell'applicazione della direttiva (.) Nelle nostre discussioni a
livello di relatori, c'è l'evidente impegno di trovare una intesa,
senza però diluire troppo il testo". Per ammissione dello stesso
eurodeputato irlandese, il Ppe è il partito che più chiede
modifiche.
In un primo tempo, la Commissione Industria avrebbe dovuto
votare su una posizione negoziale a metà gennaio. Il voto è fissato
ora per il 9 febbraio. Spiega un funzionario parlamentare: "il
disagio espresso da molti Paesi membri sul testo presentato da
Bruxelles sta avendo un impatto sui lavori parlamentari". Oltre
all'Italia, anche la Francia, la Finlandia, l'Olanda e la Spagna
sono preoccupate da target troppo ambiziosi alla luce di un parco
immobiliare particolarmente vecchio. Spiegava nei giorni scorsi
l'europarlamentare popolare francese François-Xavier Bellamy che
"il progetto di direttiva è un rischio importante per il settore
edilizio in generale e per i palazzi storici in particolare". In
alcuni Paesi membri, preoccupa il fatto che la nuova
classificazione comunitaria potrebbe ignorare nei fatti gli sforzi
effettuati finora a livello nazionale. Altri governi sono invece
preoccupati dai costi e dai metodi finanziamento dei lavori.
Sul fronte dei partiti politici, timori sono emersi, oltre che
nelle fila dei popolari, anche in quelle dei socialisti, dei
liberali e dei conservatori. C'è chi è preoccupato dall'impatto per
i cittadini, e chi è timoroso delle conseguenze sul versante
imprenditoriale. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, il
lavorio diplomatico al Parlamento europeo porta su un più leggero
riscadenzamento dei lavori di ristrutturazione così come sulle
norme relative alle caldaie. Una volta ottenuto il via libera in
commissione, la posizione negoziale del Parlamento europeo dovrà
essere approvata in plenaria. Successivamente, potrà iniziare il
negoziato con il Consiglio.
cos
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January 31, 2023 02:40 ET (07:40 GMT)
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