Pagamenti: terremoto nelle card (Mi.Fi.)
October 30 2023 - 4:05AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Per una società quotata perdere quasi i due terzi
della capitalizzazione in una seduta è il classico cigno nero. È
successo mercoledì 25 ottobre a Worldline: le azioni del gruppo
francese di pagamenti hanno bruciato il 60% dopo il profit warning
annunciato ai mercati. Nella stessa giornata perdite pesanti hanno
colpito anche gli altri competitor, a partire dall'italiana Nexi
che ha perso oltre il 13%.
Il mercoledì nero è l'ultimo segnale di fragilità di un settore
che, dopo il boom registrato nel corso della pandemia, è ora in
forte difficoltà.
Sempre la scorsa settimana una fintech inglese attiva nei
pagamenti transfrontalieri, Cab Payments, scrive MF-Milano Finanza,
ha visto il prezzo delle proprie azioni crollare del 72% dopo aver
tagliato le previsioni sui ricavi. Ad agosto invece l'olandese
Adyen era scesa in borsa dopo risultati del primo semestre
inferiori alle aspettative. Se insomma in questi mesi il settore è
sulle montagne russe, già nei tre anni precedenti la volatilità si
era rivelata molto forte. In una prima fase ragioni congiunturali
(il boom dei pagamenti digitali nei diversi lockdown), industriali
(la spinta all'outsourcing delle divisioni acquiring delle banche)
e tecnologiche (la progressiva ritirata del contante) avevano messo
il turbo agli operatori, favoriti anche dalle politiche monetarie
espansive delle banche centrali. Questo periodo di robusta crescita
ha stimolato molte operazioni di m&a, sia negli Usa che in
Europa: Total System Services in Global Payments, Worldpay in
Fidelity National Information Services, First Data in Fiserv,
Ingenico in Worldline, Sia e Nets in Nexi. Per società con una leva
generalmente elevata il rialzo dei tassi ha segnato una prima
battuta di arresto a cui si è sommato negli ultimi mesi il
rallentamento dei consumi. Proprio Worldline, nell'annunciare al
mercato il suo profit warning, ha fatto riferimento alla frenata
del mercato tedesco su cui ha un'esposizione elevata. Se la
congiuntura è particolarmente avversa, gli analisti vedono anche
problematiche di medio-lungo termine. Finora la tecnologia ha
favorito le infrastrutture di pagamento gestite da operatori come
Worldline e Nexi, ma sarà così anche in futuro? Sebbene gran parte
delle transazioni (comprese quelle contactless) oggi siano basate
sui circuiti convenzionali, una minaccia viene dalle fintech, che
con servizi come i bonifici istantanei possono disintermediare i
grandi provider. Questi nuovi soggetti sono insomma in grado di
conquistare crescenti quote di mercato e di abbassare
progressivamente la marginalità media del settore, trasformando i
pagamenti in qualcosa di molto simile a una commodity come accadute
con la banda nelle tlc.
Un altro problema evidenziato da Worldline nel profit warning è
quello della sicurezza informatica. Il gruppo guidato da Gilles
Grapinet ha citato i crescenti rischi di frode e gli episodi di
criminalità informatica che negli ultimi mesi l'hanno spinta a
tagliare i rapporti con alcuni clienti. La cybersecurity è insomma
un ulteriore elemento di incertezza per il settore. Quale potrebbe
essere l'esito di questa fase? Le valutazioni sempre più basse
rendono realistici scenari di raid ostili. Speculazioni del genere
si sono recentemente riaccese attorno a Nexi. Per il gruppo di
pagamenti guidato da Paolo Bertoluzzo si è prefigurato un interesse
da parte di alcuni investitori internazionali. In prima fila ci
sarebbe il fondo di private equity inglese Cvc, ma il dossier
sarebbe finito nel radar anche del colosso americano Blackstone e
di altri investitori specializzati nel settore dei pagamenti.
Per rispondere a queste minacce il management degli operatori
potrebbe optare per merger difensivi con altri competitor. La
strada del consolidamento comunque sembra molto probabile.
Dal punto di vista degli azionisti però l'm&a potrebbe non
essere uno scenario particolarmente desiderabile. Le ultime
operazioni straordinarie, a partire dalla cessione della
maggioranza di Worldpay da parte dell'americana Fis, hanno depresso
le valutazioni del comparto e nuovi deal potrebbero imporre un
ulteriore giro di vite. Se le paytech sono nell'angolo, la exit
strategy non è banale.
alu
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3008:49 ott 2023
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