(da Milano Finanza)
L?interesse degli investitori americani per una banca data per
morta solo pochi anni fa dimostra che quando si lavora bene come
l?ad Luigi Lovaglio, le cose riprendono valore. E per il premier
Giorgia Meloni, la Germania azzoppata dalla sua Corte
Costituzionale offre una nuova chance
È più positivo l?avvio di privatizzazione di Mps, che consente
allo stato di incassare quasi un miliardo, o la mezza approvazione
della manovra economica italiana da parte della Ue?
La vendita da parte del tesoro di circa il 25% del Monte dei
paschi (o Mps che dir si voglia) ha fatto entrare nel capitale
della banca senese 150 nuovi azionisti con i fondi americani in
prima fila. Fascino della più antica banca del mondo? No di certo,
anche se la storia è sempre importante.
Leggi anche: Mps salva altri 450 milioni. Vittoria in appello
nella causa del fondo Alken. Così può cambiare (in meglio) il
rischio legale
In questo caso, il mercato ha percepito che dopo anni di
gestioni squinternate, finalmente la banca di Siena ha un capo,
l?ad Luigi Lovaglio, che di banca se ne intende, tanto che quando
era a Unicredit portò quasi da nulla la banchetta polacca del
gruppo milanese a essere un vero colosso per i paesi dell?Est e
quindi, con la vendita, a uno straordinario guadagno per Unicredit.
Accanto a lui a Siena per la rinascita ha lavorato un gruppetto di
dirigenti di qualità, come il direttore commerciale Maurizio Bai,
con uno spirito di team che non si vedeva da anni.
Leggi anche: Mps, gli analisti stimano le vittorie in tribunale:
200 milioni da Profumo-Viola e Alken. Ed è solo l?inizio
Non che l?opera sia compiuta, ma un bel passo avanti è stato
fatto e non si può escludere che Mps possa continuare a vivere in
autonomia senza nessuna fusione, che solo pochi mesi fa veniva data
per inevitabile.
La mania del gigantismo delle banche mal si adatta alla
struttura produttiva italiana fatta di 200 mila pmi, che hanno
bisogno della vicinanza della banca in termini di conoscenza
diretta delle famiglie di imprenditori, dei connotati anche
politici della zona e Mps, pur operando in tutt?Italia, ha il suo
cuore al centro e soprattutto in Toscana, dove la piccola e media
impresa ha la sua massima presenza.
L?impatto di Mps sulla manovra del governo Meloni
Quindi, il fatto che la banca sia ritornata in utile, che abbia
attirato 150 investitori per il 25% del capitale è sicuramente un
grande risultato, ma anche un esempio per come si debba operare per
il successo della manovra economica varata dal governo presieduto
da Giorgia Meloni e scritta da un ministro competente e affidabile
come Giancarlo Giorgetti. Manovra che la Ue non ha né promosso né
bocciato. Così come è successo ad altri paesi quali Austria,
Lussemburgo, Lettonia, Malta, Olanda, Portogallo, Slovacchia e
perfino la Germania.
Leggi anche: La Ue promuove con riserva la manovra di Meloni:
l?Italia non è pienamente in linea con le raccomandazioni
La quasi bocciatura è avvenuta per il piano 2024 e in
particolare per il deficit previsto. Anche la Germania si è
ritrovata a dover gestire un deficit straordinario di oltre 60
miliardi di euro. Ma è, guardando in prospettiva, soprattutto il
debito pubblico dei vari stati bocciati o rimandati a preoccupare,
mentre il debito non è al momento il problema della Germania, che
anzi continua a essere accanita sul debito pubblico degli altri, al
punto di voler riconfermare un Patto di stabilità che al di sopra
del 60% del debito rispetto al pil imporrebbe sanzioni come furono
sparate contro la Grecia alcuni anni fa.
Il nodo dei deficit e dei debiti pubblici
Anche in Germania il debito è salito, ma è sempre ampiamente
sotto il 100% del pil. Mentre il deficit italiano è in continua
crescita e supera il 150% del pil. Come dire, oltre 2.800 miliardi
di debito. È evidente, quindi, che più di mezza Europa è fuori
dalle leggi fissate dalla Ue e certamente a riportare unità e
consenso non basta e non basterà l?annuncio che c?è una
disponibilità a rinegoziare il Patto.
Il problema primo dell?Italia, anche se non solo, è quello di
tagliare l?enorme debito pubblico. Ma non voglio annoiare i lettori
su questo tema che ha già occupato molto spazio di Orsi&Tori.
La novità è che la presidente Meloni, che con la decisione finora
di non votarlo ha tenuto in scacco la Ue, ora sembra disponibile a
dire sì al Mes a dicembre, ma solo dopo una profonda riforma. E
soprattutto dopo che la modifica, se ce ne fosse un?altra, dovrà
essere approvata dal parlamento italiano. E quindi sarà la
maggioranza del momento ad assumersi la responsabilità dello stigma
che accompagna chi si rivolge all?ex Fondo salva stati.
Insomma, un bel balletto che da solo dimostra sia la debolezza
interiore della Ue, nella quale convincono stati virtuosi e stati
dissipatori. Il fatto imprevedibile fino a poco tempo fa è la
presenza della Germania nel gruppo di quelli che non rispettano il
deficit, mentre Berlino continua a essere inflessibile sul debito,
il che mette in seria difficoltà molti paesi e in primo luogo
l?Italia, che lo ha più alto di tutti gli altri.
Per questo, buoni consigli potrebbero essere tratti dai
comportamenti virtuosi che è riuscita ad avere una singola banca
come il Monte dei Paschi, data per spacciata e invece di nuovo
capace di attrarre investitori internazionali. Una vera babele in
cui, se da una parte le difficoltà di deficit della Germania
possono aver attenuato il rigore per il rigore che Berlino
esprimeva, dall?altra mostrano che è tutta l?Europa in difficoltà.
E come potrebbe essere ritrovato l?equilibrio nella Ue se il mondo
intero è attraversato da guerre e per questo in grande
incertezza?
Il rating sull?Italia
Fanno ridere i titoli dei media che hanno quasi inneggiato al
fatto che la seconda società più importante nel campo dei rating,
Moody?s, abbia corretto, migliorandolo da negativo a stabile, il
rating dell?Italia. Ma stabile nell?area negativa, non in quella
positiva, spingendo gli operatori a comprare Btp, mentre
contemporaneamente i bond governativi europei sono stati
venduti.
Leggi anche: Moody?s si è corretta riportando l?outook a
stabile. Ma ora tocca all?Italia ridurre il deficit
Tuttavia, non c?è momento più propizio di questo per negoziare
parametri ragionevoli e bene ha fatto la presidente Meloni ad avere
il recente incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in cui
ha fatto appello al parlamento per un?emergenza straordinaria anche
se ufficialmente per discutere di immigrati. Infatti, proprio
giovedì 23 il governo tedesco per bocca del ministro liberale delle
finanze, Christian Lindner, ha fatto appello al parlamento perché
autorizzi, per il quarto anno consecutivo, la sospensione
dell?obbligo che il deficit di bilancio non superi lo 0,35% del
pil, varando un bilancio supplementare al fine di mettere un tetto
al prezzo dell?energia per famiglie e imprese. Tutto ciò in seguito
alla bocciatura da parte della Corte costituzionale che ha
dichiarato illegittimo il conferimento di 60 miliardi di euro
stanziati per la pandemia a un nuovo fondo speciale per il clima,
che sarebbe rientrato nel budget che appunto prevede per legge un
massimo dello 0,35% del pil.
Fuori dalle complessità costituzionali della Germania, tutto ciò
vuol dire una sola cosa: anche la Germania iper-rigorista non ce la
fa a reggere gli obiettivi di deficit di bilancio.
La necessità di tagliare comunque il debito
Insomma, il clima è favorevole perché l?Italia ancora una volta
riesca a non essere sanzionata per eccesso di deficit e debito e
soprattutto perché a fronte del rinnovo del Mes, che è già stato
approvato da tutti gli altri stati, Roma riesca ad avere una certa
elasticità sul Patto di Stabilità.
Sarebbe però un errore capitale se contemporaneamente l?Italia
non mettesse mano al taglio dell?enorme debito pubblico, che è
record nella Ue e che è alla base di tutti i problemi del paese,
sia materiali sia di credibilità in Europa. E come sapete voi
lettori, il debito pubblico può essere tagliato in maniera
significativa vendendo a fondi locali, che Banca Intesa è pronta a
organizzare con parte degli immobili che, ministro dell?economia
Giulio Tremonti, furono passati, come prevedeva una legge del
governo D?Alema, agli enti locali. Valore complessivo stimato,
600-700 miliardi, che mirabilmente è più o meno pari al debito
degli enti locali che concorre al debito pubblico italiano.
Vogliamo una volta per tutti liberare l?Italia dell?immagine di
paese dissipatore iper-indebitato? A trarne vantaggio non sarebbe
soltanto l?immagine del paese ma anche la possibilità di liberare
risorse per lo sviluppo dell?economia italiana. Banchieri
intelligenti come Carlo Messina lo predicano da anni o e sono
disponibili, con la prima banca del paese, a eseguire la manovra
usando molti beni oggi inutilizzati e quindi anche in degrado per
ottenere anche il risultato di destinare una parte dei risparmi
degli italiani a iniziative nazionali, invece che finire a
sostenere le economie di altri paesi, senza con ciò voler dire che
l?Italia si debba chiudere agli investimenti esteri. Anzi la
creazione di fondi immobiliari locali in cui apportare gli immobili
ricevuti dallo stato offre l?opportunità di mobilitare risparmio
italiano, che è secondo al mondo solo quello giapponese, e che
troverebbe uno sbocco nel mattone, per il quale gli italiani hanno
alto gradimento.
* * *
Che succede con l?intelligenza artificiale?
L?intelligenza artificiale, o AI che dir si voglia, dà alla
testa?
Se persone competenti e consapevoli non solo delle enorme
potenzialità e utilità dell?AI per il genere umano, ma anche dei
suoi pericoli, non si stancano di lanciare richieste di regole
protettive e limitative, credo che dopo l?incredibile show del
licenziamento del Ceo di OpenAI, Sam Altman, da parte dei quattro
consiglieri d?amministrazione della società e della sua
riassunzione nel giro di quattro giorni, le preoccupazioni e la
necessità di interventi regolatori si siano moltiplicate per
mille.
Che Altman sia un genio non ci sono dubbi. Che un altro genio
come Steve Jobs sia stato costretto a uscire per ben 11 anni dalla
sua creatura Apple, che aveva fondato, prima di poter tornare per
farla trionfare è un fatto noto. Altri geni come Elon Musk hanno
avuto sorte analoga: nel 2000 fu licenziato dalla carica di ceo di
X.com (ora PayPal) dai cofondatori e poi è rimbalzato sul
palcoscenico mondiale non solo con Tesla. Quindi, non sei genio
assoluto se non subisci un clamoroso licenziamento.
Leggi anche: Ora che è rientrato, non si capisce ancora perché
Sam Altman sia stato cacciato da OpenAI
Nel caso di Altman appunto in quattro giorni i suoi
collaboratori e alcuni finanziatori come Microsoft lo hanno rimesso
in sella. C?è chi dice che, come Jobs, ha la capacità quasi
messianica di ispirare le persone di solito in privato. E come
Musk, chi li conosce, dice che ha una fede d?acciaio nel fatto che
è corretta la sua visione del futuro. E, per esempio, sostiene con
fermezza l?utilità della fusione nucleare da combinare con
l?intelligenza artificiale generativa (come la sua ChatGPT),
ottenendo così la possibilità di ridurre i costi della conoscenza e
il costo dell?energia, progettando un futuro di continua
crescita.
Il mondo ha sempre progredito grazie a geni come Leonardo, che
indicò la strada perché l?uomo potesse volare, ma sta ai governi,
alle autorità sovrannazionali creare le regole perché tale
genialità non si traduca in danno per l?umanità. Un piccolo, ma
significativo esempio: dopo che vari professori, come Mario
Rasetti, hanno visto che con l?intelligenza generativa di ChatGPT è
possibile compilare a tavolino tesi di laurea da meritare anche 95
o 98/100 (non ancora la lode) le università per laureare gli
studenti finiranno per abolire la tesi scritta, perché appunto
nessuno può garantire che sia stata compilata dalle conoscenze, dal
ragionamento, dall?intelligenza e dalla preparazione del
laureando.
L?università Bocconi, con il suo bravissimo rettore Francesco
Billari, come ci siamo detti di recente, sta già operando perché si
superi la tradizionale tesi, come del resto esistono problemi anche
per i test di ammissione a tutte le università fatti online.
È un esempio minimo ma importante di come l?AI generativa, cioè
quella che genera testi e immagini a richiesta, sia rivoluzionaria
nel campo dell?ordinamento scolastico. Il problema, di fronte alle
inebrianti possibilità dell?AI generativa, è di riuscire a trovare
un equilibrio tra velocità e sicurezza.
Sapranno intervenire le autorità, che pure sono già attive sia a
livello europeo che nazionale, anche per il fondamentale dovere di
garantire la proprietà intellettuale e il copyright? Il rischio è
che altrimenti andrebbe distrutto lo sforzo degli individui di far
uscire tesi, racconti, cronache, idee dal proprio cervello.
C?è poi il tema del potere che chi dispone e sa usare
l?intelligenza artificiale può avere; e quindi i governi, i
parlamenti, le organizzazioni internazionali devono reagire
immediatamente, mettendo in moto subito intelligenze altrettanto
alte di quelle di Altman per fissare regole e limiti. Tenendo conto
che in uomini come Altman c?è una sorte di teismo in quello che
pensano e fanno. Mette in guardia proprio una frase di Altman: "Ciò
che mi differenzia dalla maggior parte delle aziende di
intelligenza artificiale è che penso che l?intelligenza artificiale
sia buona". Come dire, dall?interno del sistema, è che molti altri
pensano che l?intelligenza artificiale possa essere cattiva. E come
abbiamo visto può esserla cattiva.
C?è pertanto da augurarsi che anche l?episodio del licenziamento
e della riassunzione quasi immediata di Altman sia un campanello
d?allarme per far scattare le autorità. L?Onu ha già costituito una
commissione di 30 esperti di cui è entrato a far pare Padre Paolo
Benanti, presbitero e teologo del Terzo ordine regolare di San
Francesco, professore all?Università Gregoriana. Padre Benanti
collabora anche con CentAI, la società creata dal professor Mario
Rasetti e partecipata per la minoranza da Intesa Sanpaolo. Tra i
programmi del professor Rasetti c?è anche di coinvolgere Padre
Benanti nel progetto RobinhoodAI, per aiutare chi potrebbe essere
danneggiato e chi non potrebbe riuscire a usufruire dell?AI.
(riproduzione riservata) (Milano Finanza)
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November 25, 2023 01:26 ET (06:26 GMT)
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