GAB Gabetti Property Solutions Spa

Dowjones

"Il mio parere professionale non puo' essere oggetto di imputazione. Non ho mai avuto cariche di amministratore esecutivo ed ho sempre e solo svolto la professione di avvocato".

Questo uno dei passaggi della dichiarazione spontanea resa da Franzo Grande Stevens nel processo sull'equity swap che permise alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo sulla Fiat dove l'avvocato e' imputato assieme a Gianluigi Gabetti e Virgilio Marrone per aggiotaggio.

"Mi sono presentato in Consob con quesiti - ha proseguito Stevens - scritti su lettera intestata ed ho presentato regolare parcella" alla societa' da me rappresentata. "Ogni incontro e' avvenuto nel mio studio e l'avvocato e' libero ed autonomo nell'esprimere un giudizio. Ho dato 3 pareri, uno sul contratto di equity swap che non doveva essere comunicato, l'altro che nel caso del convertendo non doveva esserci l'obbligo di Opa e che la Consob era d'accordo ed il terzo che il comunicato predisposto andava bene cosi' com'era e questo mi viene contestato. Ma nelle medesime condizioni darei lo stesso parere".

"Consob aveva in mano il mio quesito legale in cui c'erano tutti gli elementi. La Consob non voleva sapere quello che gia' sapeva perche' altrimenti lo avrebbe potuto rendere pubblico, magari attraverso il bollettino".

"Ifil poi non era al corrente di alcunche' perche' non doveva comprare alcunche'. L'operazione era realizzata da una controllata. Sono tanto mortificato - ha concluso Stevens - di trovarmi in quest'aula come imputato dopo 60 anni di professione". mcn/ds