Covid: Esercito Cina sta donando vaccini a militari stranieri
November 08 2021 - 9:47AM
MF Dow Jones (Italian)
In Zimbabwe, dove solo il 18% della popolazione è completamente
vaccinato contro il Covid-19, le forze armate hanno vaccini in
eccesso grazie alla donazione dell'Esercito di liberazione del
popolo cinese (Pla).
Nelle Filippine, un'altra donazione del Pla ha aiutato la
maggior parte dei membri dell'Esercito a vaccinarsi. In Etiopia,
dove l'amministrazione Biden sta imponendo nuove sanzioni per
presunte atrocità commesse in un'offensiva contro i ribelli del
Tigray, il Pla ha consegnato 300.000 dosi dei vaccini contro il
Covid-19 alle truppe governative.
Quest'anno l'Esercito di Liberazione del Popolo ha rapidamente
ampliato le donazioni di vaccini alle forze militari in quattro
continenti. I dati del ministero della Difesa cinese mostrano che a
settembre aveva effettuato più di 30 consegne in circa venti
Paesi.
Molti dei beneficiari, come lo Zimbabwe e l'Etiopia, sono attori
importanti nell'iniziativa Belt and Road da migliaia di miliardi di
dollari del leader cinese Xi Jinping.
La Cina ha rivelato spedizioni di vaccini ai militari di altri
Paesi, prodotti dalla casa farmaceutica statale Sinopharm per un
totale di centinaia di migliaia di dosi. Un conteggio del Wall
Street Journal, che tiene conto di ulteriori donazioni rivelate in
documenti riservati del Governo e interviste con funzionari
militari africani, suggerisce che le dosi donate ammontino in
realtà a più di un milione. Quel numero include il siero realizzato
dalla società privata cinese Sinovac Biotech.
Le spedizioni del Pla sono arrivate con ulteriori aiuti
militari, tra cui formazione medica e borse di studio per ufficiali
di alto livello che potranno studiare nei college militari cinesi.
In molti casi, le spedizioni sono integrate con donazioni di
dispositivi di protezione individuale, ventilatori e altra
assistenza medica.
Diverse Nazioni africane, tra cui Etiopia, Sudan e Tunisia,
hanno accolto con favore le spedizioni. Alcune sono state
consegnate sui caratteristici aerei da trasporto Y-20 a testa
bombata del Pla. "Questo è abbastanza unico per il Pla e per la
Cina", perché nessun'altra forza armata ha donato vaccini
direttamente ad altri Eserciti su tale scala, ha affermato Helena
Legarda, che studia la politica di difesa cinese presso il Mercator
Institute for China Studies.
L'approccio del Pla contrasta con quello dell'Esercito degli
Stati Uniti, che ha consegnato centinaia di migliaia di vaccini
alle truppe americane, ma nessuna dose direttamente alle forze
armate degli alleati stranieri.
Secondo il portavoce Charlie Dietz, il dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti ha donato quasi 300 milioni di dollari di
dispositivi di protezione individuale, refrigeratori, ventilatori e
altre attrezzature per il Covid-19 ai Governi civili di 142 Paesi.
Anche se alcune delle donazioni vanno al personale militare
straniero, il dipartimento limita le interazioni tra militari, ha
detto Dietz.
Il crescente ruolo pubblico e privato del Pla nella diplomazia
vaccinale cinese mostra come la diffusione del soft power del Paese
stia sviluppando un vantaggio più ampio nell'intensificarsi della
competizione con gli Stati Uniti per l'influenza globale. Sebbene
le donazioni da militare a militare rappresentino solo una piccola
parte dei circa 1,4 miliardi di dosi che la Cina ha venduto e
donato all'estero, sono calibrate per aiutare Pechino a raggiungere
gli obiettivi strategici che ritiene necessari per competere con
Washington, hanno detto analisti della difesa e studiosi di
relazioni internazionali.
Le donazioni aiutano a stringere i legami con i Paesi
dell'Africa e del sud-est asiatico che sono importanti fonti di
risorse naturali o influenza regionale, affermano gli studiosi. "In
termini di soft power, non c'è niente di meglio dell'assistenza
sanitaria e dell'istruzione", ha affermato Legarda, spiegando che
"in molti Paesi, i militari sono potenti attori politici influenti,
quindi non è mai una brutta cosa costruire legami con loro".
Le donazioni militari supportano anche il desiderio di Pechino
di essere vista come una potenza globale responsabile che sta
aiutando a combattere la pandemia, distogliendo l'attenzione dai
suoi passi falsi nella gestione iniziale del Covid-19.
La campagna diplomatica del Pla per il coronavirus è iniziata
con un annuncio nel marzo 2020 in cui affermava di aver consegnato
una quantità non specificata di forniture mediche, inclusi kit di
test, vestiti e mascherine, alle forze armate iraniane.
Per l'anno successivo, quando il Governo cinese ha fatto notizia
fornendo dispositivi di protezione individuale in aree del mondo in
via di sviluppo, il ruolo dei militari è stato poco notato ma,
secondo un'analisi dei dati pubblicamente disponibili dell'Istituto
internazionale per gli studi strategici, il Pla stava fornendo
assistenza medica militare di emergenza o donazioni di dispositivi
di protezione e ventilatori alle forze armate di 56 Paesi
all'inizio del 2021.
La diplomazia dell'Esercito contro il Covid-19 è passata ai
vaccini a febbraio quando il Pla ha iniziato a inviare lotti
all'estero, a cominciare dagli stretti alleati di Pakistan e
Cambogia, passando poi aad altre parti dell'Asia. Il mese
successivo, le spedizioni sono arrivate a diversi Eserciti in tutta
l'Africa, a cominciare dal Sudan e dalla Sierra Leone. A maggio è
emerso che la Sierra Leone aveva firmato un accordo da 55 milioni
di dollari con il Governo cinese per trasformare 250 acri di
spiaggia e foresta pluviale in un porto di pesca industriale. Ad
agosto, il Pla ha ampliato la portata dei suoi vaccini in America
Latina con una consegna in Bolivia, dove Pechino ha cercato di
approfondire i legami economici.
cos
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November 08, 2021 09:32 ET (14:32 GMT)
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