Economia: Bombassei (Brembo), imprenditori svegliatevi (Mi.Fi.)
February 08 2021 - 2:35AM
MF Dow Jones (Italian)
Non sono molti coloro che nel mondo dell'imprenditoria italiana
hanno saputo coniugare l'impegno nella propria azienda con quello
istituzionale. Tra questi figura senz'altro Alberto Bombassei,
l'industriale bergamasco che, dopo avere trasformato l'impresa di
famiglia -Brembo- in un colosso dei sistemi frenanti a livello
mondiale, ha svolto per anni un importante ruolo istituzionale. Sia
come vicepresidente di Confindustria con delega per le relazioni
industriali sia come parlamentare sotto le bandiere di Scelta
Civica, creatura politica di Mario Monti. Prima di tornare
esclusivamente all'attività d'imprenditore.
Domanda. Cosa pensa del nuovo esecutivo che potrebbe essere
guidato da una personalità d'altissimo profilo come Mario
Draghi?
Risposta. La crisi di governo è stato uno spettacolo
sconfortante che il Presidente della Repubblica ha giustamente
deciso d'interrompere. Per quanto riguarda il professor Draghi, mai
come oggi la reputazione, il prestigio e la competenza sono vitali
per garantire al Paese di ottenere e gestire le risorse del Next
Generation EU. Dobbiamo ringraziarlo per essersi reso disponibile.
Come dobbiamo dire grazie a Mattarella che è l'unico cui intestare
il merito di questa brillante soluzione alla crisi. Speriamo che i
partiti non facciano altri danni ponendo vincoli e veti all'azione
del futuro esecutivo.
D. Da quest'anno Fca non esiste più. Come giudica l'operazione
Stellantis?
R. Ha molto senso. È la più grande integrazione di volumi che il
mercato dell'auto abbia visto nella sua storia. Crea il quarto
produttore mondiale, con oltre 8 milioni di veicoli e una scuderia
di marchi invidiabile. Naturale che per guidarla si sia scelto il
manager migliore a disposizione, in questo caso Carlos Tavares. Dal
punto di vista della copertura geografica, Stellantis dovrà correre
nel guadagnarsi un posto al sole in Cina, dove oggi non brilla per
volumi, e che è già oggi e per i prossimi decenni sarà il più
grande mercato al mondo.
D. Nel 2021 ci saranno altre operazioni d'M&A? Tesla, di cui
da sempre siete fornitori, potrebbe costruire nuove alleanze?
R. Oggi sono meno di dieci i grandi gruppi mondiali
dell'automotive. Forse uno spazio per ulteriori integrazioni esiste
ancora nel segmento premium europeo e in Cina. Tesla potrebbe
entrare nel gioco delle alleanze ma va detto che da sola oggi, con
mezzo di milione di vetture prodotte nel 2021, vale ben oltre la
metà della capitalizzazione di tutte le altre big del settore, che
in un anno normale producono circa 90 milioni di veicoli. È
evidente come il mercato stia scommettendo sulla società di Elon
Musk.
D. La crescita dimensionale dei colossi auto che impatto avrà
sulla componentistica?
R. L'80% del valore di ogni veicolo è costituito da componenti
che i costruttori acquistano e integrano nei modelli. Normale che i
player più grandi si intendano più facilmente con fornitori di
componenti con presenza globale. In futuro mi aspetto che i
costruttori di veicoli cinesi imbocchino la via dell'export, e con
loro anche i componentisti che si saranno nel frattempo rafforzati
grazie alla dimensione del loro mercato domestico. In sintesi: il
gioco si farà ancora più duro. In questo quadro le tre leve
competitive saranno ancor più di oggi persone di eccellenza,
ricerca e innovazione di prodotto e processo efficace e veloce.
D. Opportunità e sfide per l'industria italiana?
R. L'operazione Stellantis è un caso da manuale. Già oggi oltre
l'80% dei volumi prodotti dall'ex Fca seguiva le logiche mondiali
dei mercati e non era radicato in Italia. Con la nascita di
Stellantis la produzione italiana rappresenta circa il 10% dei
volumi totali del neonato gruppo. Questo numero è un bagno di
verità necessario per capire come creare opportunità in una
situazione che se mal compresa diventa un rischio letale per la
filiera. Un gruppo multinazionale sceglie di investire in un Paese
per le condizioni totali che questo offre: dimensione del mercato,
eccellenza del contesto dei fornitori, facilità di fare business,
certezza di regole. Nel nostro Paese abbiamo molte imprese
eccellenti ma che faticano ad avere taglia adeguata al nuovo
contesto. Inoltre non nascondo il fatto che abbiamo bisogno di
imprenditori che vogliano rischiare di più e avere il mondo come
obiettivo e che vedano la crescita anche con alleanze in modo
positivo.
D. Quali saranno le conseguenze dell'elettrificazione per la
filiera italiana?
R. L'elettrificazione è un fattore significativo di cambiamento,
visto che un buon terzo degli occupati nel settore oggi dipende dai
motori endotermici. Ma non è il solo. Sarà l'insieme di
elettrificazione, connessione dei veicoli e della loro guida
autonome che costituirà il grande cambiamento. Devo dire che le
aziende italiane della filiera sono oggi meglio attrezzate sul
versante dell'elettrificazione dei propulsori, con alcune
eccellenze mondiali ben presenti. Nella connessione e nella futura
guida autonoma stiamo lavorando bene, ma la competizione mondiale
corre veloce e con investimenti multipli rispetto ai nostri.
D. Qual è la strategia che Brembo sta adottando?
R. Brembo strategicamente deve diventare più 'intelligente'
accrescendo le competenze in campi nuovi che saranno importanti per
i veicoli del futuro. Deve anche diventare ancora più competente
nelle aree che già presidia, sia nel processo sia nel prodotto.
Tatticamente invece deve diventare ancor più snella e reattiva.
L'impatto della pandemia è sotto gli occhi di tutti e Brembo è solo
riuscita a ridurre sin qui gli effetti negativi grazie alle misure
adottate di messa in sicurezza e alla presenza geografica
distribuita nel mondo. In questo la veloce e persistente ripresa
del mercato cinese, importante per Brembo, da un lato mi fa molto
piacere, dall'altro mi preoccupa perché mentre la Cina scatta in
avanti, in Europa siamo chini per allacciarci le stringhe delle
scarpe a causa del virus.
D. Secondo molti Brembo avrebbe bisogno di crescere per vie
esterne. È lecito attendersi una mossa m&a? L'ipotesi Pirelli è
tramontata?
R. Siamo molto concentrati a sviluppare prodotti fortemente
innovativi, in coerenza con lo sviluppo tecnologico che l'auto sta
vivendo. Senza dubbio questo è il nostro primo obiettivo. La
crescita per linee esterne è sempre nella nostra strategia ma non è
la priorità. Intanto abbiamo di recente acquisito il 100% di Sbs
leader europeo di pastiglie green per le motociclette. Pirelli (di
cui Brembo ha il 5%, ndr) è un investimento industriale di lungo
periodo in un'azienda che rispettiamo e apprezziamo.
fch
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February 08, 2021 02:20 ET (07:20 GMT)
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