(Di Francesco Bertolino - Milanofinanza.it)

Alberto Bombassei sale nel capitale di Pirelli. Il patron di Brembo ha arrotondato la sua partecipazione nel produttore di pneumatici al 5,2%, pacchetto che alle quotazioni attuali vale oltre 200 milioni di euro. La quota è detenuta per il 4,7% attraverso Brembo e per lo 0,4% tramite una delle holding di Bombassei. Gli acquisti sono stati effettuai nei giorni in cui Pirelli è scesa sotto 4 euro, Equita Sim ritiene intorno al prezzo di carico del 2020 (circa 3,8 euro per azione). Il fondatore del gruppo dei freni ha più volte escluso scenari di fusione con Pirelli, definendo l'investimento di natura solo finanziaria. Il suo ingresso nel capitale non ha, però, mancato di alimentare ipotesi di m&a.

"Questa mossa induce a ritornare a pensare che gli acquisti possano essere fatti in chiave anti-diluitiva in vista di un'aggregazione Pirelli- Brembo. Tuttavia, noi riteniamo che, alla luce dell'evoluzione geopolitica, tale scenario non sia realizzabile almeno fino a quando non saranno chiariti gli impatti per Pirelli del business gestito in Russia: circa 10% della capacità produttiva del gruppo è ubicato in Russia, di cui il 50% esportato prevalentemente in Europa", ha sottolineato Equita Sim che sul titolo Brembo (-1,48% a 9,365 euro in borsa) ha un rating hold e un target price a 12,6 euro e su Pirelli buy con un prezzo obiettivo a 6,2 euro (-0,65% a 4,133 euro).

Le voci di aggregazione erano state rinfocolate dal presidente esecutivo di Brembo, Matteo Tiraboschi. Con Brembo, Pirelli e Magneti Marelli si poteva creare un player di tutto rispetto sul mercato", aveva detto Tiraboschi durante un evento, "insieme potevano, possono diventare un player di tutto rispetto". In passato, diverse banche d'affari avevano proposto a Pirelli e Brembo piani di aggregazione volti a creare un campione italiano della componentistica. Vuoi per condizioni finanziarie, vuoi per divergenze imprenditoriali, quei progetti sono rimasti sempre sulla carta. E dire che oggi più che mai la filiera dell'auto avrebbe più bisogno che mai di aumentare le dimensioni per sostenere gli ingenti investimenti necessari alla transizione elettrica dell'auto.

Difficile dire se il bivio dinanzi al quale si trova l'industria dell'auto possa spingere Pirelli e Brembo a considerare un'unione industriale. Come detto, tanto Bombassei quanto l'ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, lo hanno escluso in passato. Ciò non ha impedito agli analisti di esercitarsi sul tema. giù qualche mese fa, per esempio, Equita Sim aveva concluso che avrebbe senso creare un operatore nazionale focalizzato nell'alta gamma del settore auto con dimensioni notevoli (un fatturato di circa 8 miliardi). Dal punto di vista industriale ci sarebbero limitate sinergie a livello di costi, ma maggiori a livello commerciale e di R&D per i prodotti futuri.

cce

MF-DJ NEWS

1916:40 lug 2022

 

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