Prelios: i conti all'esame di Ion (MF)
January 26 2023 - 2:44AM
MF Dow Jones (Italian)
Il futuro di Prelios si deciderà nelle prossime settimane. Ion,
il gruppo finanziario inglese fondato da Andrea Pignataro, starebbe
concludendo la due diligence sull'azienda milanese presieduta da
Fabrizio Palenzona e controllata dal fondo americano Davidson
Kempner. L'esame dovrebbe terminare a breve, consentendo così al
pretendente di formulare una proposta definitiva sull'asset
specializzato in real estate e credito deteriorato. Nel frattempo,
dopo i primi contatti avuti a dicembre, starebbero per ripartire le
discussioni con le banche (tra cui l'americana Jp Morgan) per il
finanziamento dell'operazione. L'intenzione di Ion sarebbe quella
di investire nel deal circa mezzo miliardo di capitale. La
componente di debito invece dipenderà dall'esito del confronto con
gli istituti che, nelle prossime settimane, potrebbe allargarsi a
istituti italiani. Se tutto andrà come previsto un accordo tra Ion
e DK (assistito nella trattativa da Goldman Sachs) dovrebbe
arrivare entro il primo trimestre.
Andrea Pignataro del resto ha già fatto molte operazioni
rilevanti sul mercato italiano. In prima battuta l'imprenditore ha
comprato Cedacri, il leader tricolore nei servizi informatici
integrati per banche, istituzioni finanziarie, assicurazioni e
società di servizi, mettendo sul piatto 1,5 miliardi. Quindi,
insieme al Fsi guidato da Maurizio Tamagnini e al Fondo sovrano di
Singapore (Gic), ha lanciato un'opa su Cerved, la public company
milanese attiva nelle informazioni commerciali e nella gestione dei
crediti deteriorati. Negli ultimi mesi Ion è entrata anche nel
capitale di Banca Mps con un investimento da 50 milioni nel corso
dell'ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi. E oggi il gruppo
di Pignataro è a caccia di nuove opportunità sul mercato italiano
per costruire tassello dopo tassello un gruppo basato
sull'ingegnerizzazione dei dati finanziari. Veniamo a DK. Entrato
nel capitale nel 2017, dopo un accordo con il nocciolo duro di
azionisti composto allora da Pirelli, Intesa Sanpaolo, Unicredit e
Fenice, ora il fondo americano, al termine di un turnaround e di un
ritorno a una redditività crescente che ha portato in cinque anni
il gruppo a salire da 300 a circa 750 dipendenti, è pronto per
vendere. Di ipotesi ne sono state esplorate diverse, da Intrum e
Tinexta fino a Banca Progetto. Secondo diversi osservatori però le
discussioni con Ion sarebbero in fase più avanzata rispetto alle
precedenti e questa volta un deal potrebbe essere vicino.
Nel frattempo continua l'attività di Prelios sul mercato. Come
riportato nelle scorse settimane da MF-Milano Finanza, il gruppo
sarebbe in corsa per aggiudicarsi per uno stock di immobili dal
valore di circa 500 milioni messo sul mercato alla fine dell'anno
scorso da Banco Bpm.
red
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