"È una storia complicata, complicatissima, ma credo che il

Governo possa fare un gesto anche di riconciliazione e di riconoscimento

verso il lavoro che è stato fatto con la Sga (Società per la gestione

delle attività, ndr). E forse è anche l'occasione per rivedere come andò

davvero la storia del Banco di Napoli".

Lo ha detto Adriano Giannola, ora presidente di Svimez che è stato

consigliere del Banco di Napoli e presidente della Fondazione in

un'intervista al Corriere della Sera dopo che la Sga è passata al

Ministero dell'Economia per 600.000 euro e sarà una delle architravi per

il salvataggio di B.Mps, attraverso il fondo Atlante.

"Per vent'anni - ha spiegato - ha operato recuperando i crediti e ha

realizzato 7-800 milioni di utili. Certo è complicato ripercorrere tutta

la storia, il Tesoro è stato fondamentale, e nella prima fase ha dovuto

sopportare perdite ingenti. Ma poi la situazione e cambiata e i proventi

della società che ha recuperato i crediti, oltre alle plusvalenze

realizzate con la cessione del Banco di Napoli, hanno compensato i

sacrifici. C'è una norma che in qualche modo tutela i vecchi azionisti, a

cominciare dalla Fondazione Banco di Napoli, che allora si ritrovò con il

capitale azzerato. Un articolo della legge di conversione del decreto di

salvataggio del Banco del 1996. Vale la pena ricordare che fu proprio il

Banco a consentire la privatizzazione della Bnl (che ne era azionista,

ndr). L'acquisizione da parte della Banca Nazionale del lavoro del 30% del

Banco, fruttò al Tesoro (unico azionista di Bnl) nella successiva ed

immediata privatizzazione oltre 1.000 miliardi di lire e qualche anno dopo

l'Opa di Intesa si è rivelata un buon affare per lo stesso Tesoro. Dunque

la cessione della Sga potrebbe essere l'occasione per la Fondazione di

vedersi riconosciuta una parte di quel valore. Una parte di quei diritti

che vennero cancellati al momento del salvataggio".

"Le modalità si possono trovare. Si potrebbe riconoscere alla Fondazione

una quota, anche simbolica che a sua volta la Fondazione potrebbe

investire in Atlante", ha proposto Giannola aggiungendo che "non è tanto

una questione legata al passato, quanto un riconoscimento che sarebbe

molto significativo per il territorio", visto che "Atlante probabilmente

dovrà occuparsi anche dell'acquisto di sofferenze che ora solo al Sud

vengono stimate in circa 40 miliardi", ha concluso.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

August 10, 2016 03:11 ET (07:11 GMT)

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