Il Ftse Mib scambia sotto la parità e cede lo 0,17% a 19.096
punti.
"Seduta caratterizzata da scarsità di volumi sul mercato, dove
con pochi ordini si riesce a muovere l'indice. In due ore infatti
il Ftse Mib ha recuperato un -0,7% e ora si attesta sul +0,1%
circa. I titoli petroliferi rimangono sotto pressione, mentre i
bancari recuperano dopo le forti vendite di ieri. Sono movimenti
esigui e non troppo significativi, con volumi contenuti", ha
affermato un esperto contattato da MF-Dowjones.
In positivo il comparto dei titoli bancari: Ubi B. +0,59%,
B.Popolare
+1,66%, B.P.E.Romagna +1,19%, Mediobanca +0,67%, Intesa Sanpaolo
+0,57%,
B.P.Milano +1,3%, Unicredit +0,56% e B.Mps +2,44%.
Acquisti su Finmeccanica (+1,1%), in scia alla notizia che la
controllata Selex Es ha firmato un contratto da 205,9 mln euro con
Enav. Bene anche B.Unicem (+1%), Mediaset (+0,75%), Yoox (+0,43%) e
Unipolsai (+0,44%).
Saipem invece cede il 2,18%, influenzato negativamente dal calo
del prezzo del petrolio, e dal newsflow sul progetto South Stream.
La notizia che Eni (-0,75%) ha stipulato un accordo per la cessione
della sua quota di partecipazione del 20% nella societá South
Stream Transport B.V. a Gazprom, ufficializza sostanzialmente la
cancellazione del progetto per la costruzione del gasdotto. In
rosso anche Moncler (-0,99%), Tenaris (-1,12%), Exor (-0,58%) e
Telecom I. (-0,34%).
Sul resto del listino quotazioni in rialzo per Class E. (che
insieme a Dow Jones & Co. controlla quest'agenzia) all'indomani
dell'annuncio della partnership multimediale con Sky. Il titolo ora
guadagna il 4,05%.
Danieli & C. guadagna lo 0,84%. L'azienda sta concludendo la
costruzione di un impianto commissionato dai tedeschi di Benteler
(multinazionale specializzata nella componentistica per
l'automotive) in Alabama, per un costo complessivo di 600 milioni
di euro dei quali il 40% equivale alla commessa di Danieli (240
mln).
Tra i migliori del listino Bialetti I. (+6,59%) in scia al nuovo
accordo sul debito. Ieri l'azienda e il pool di banche creditrici
hanno siglato un accordo di risanamento del debito che modifica
parzialmente quello raggiunto nel 2012.
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