Soluzione in due fasi per i crediti deteriorati.
Il governo, scrive MF, avrebbe trovato il modo di affrontare il
problema dei non performing loan che appesantiscono i bilanci delle
banche italiane, e allo scopo avrebbe in canna un doppio colpo. Il
primo, ad ampio raggio, sarebbe la cosiddetta soluzione "leggera",
di cui ha parlato qualche giorno fa il ministro dell'Economia Pier
Carlo Padoan; il secondo si concretizzerebbe invece in un
intervento mirato, che non esclude il coinvolgimento diretto dello
Stato, ma solo per gli istituti più in difficoltà. La soluzione
passerebbe anzitutto per l'abbassamento da cinque anni a uno solo
della deducibilità delle perdite sui crediti.
Misura richiesta a gran voce dal mondo del credito, che peraltro
permetterebbe anche di chiudere sul nascere la querelle con
l'Unione Europea sulla questione delle imposte differite attive. La
Commissione Europea ha inviato all'Italia (ma anche al Portogallo,
alla Grecia e alla Spagna) una richiesta di informazioni circa il
trattamento di queste poste di bilancio, che esistono proprio per
compensare parzialmente gli svantaggi che derivano
dall'impossibilità per le banche italiane di dedurre in un solo
anno le perdite sui crediti. Insomma, rendendo queste ultime
deducibili in unica soluzione, non solo si dovrebbe rendere più
facile lo smobilizzo dei crediti, ma si supererebbero in un sol
colpo anche le eventuali obiezioni europee. Ad ogni modo la logica
alla base della soluzione "leggera" è indurre le banche a svalutare
i crediti problematici, potendo contare sulla deducibilità non
differita. Questi, una volta svalutati, sarebbero cedibili a sconto
e quindi più appetibili sul mercato.
red/lab