Bollette: Meloni sorpassa Macron negli aiuti (MF)
November 08 2022 - 2:37AM
MF Dow Jones (Italian)
Dal terzo al secondo posto nello spazio di un Consiglio dei
ministri. Con l'aggiornamento della Nadef, approvato il 4 novembre,
l'Italia diventa medaglia d'argento in Europa per volume di spesa
contro il caro-energia, superando la Francia.
Lo scrive MF-Milano Finanza spiegando che la nota di
aggiornamento del documento di economia e finanza del governo
Meloni, infatti, a cavallo col 2023 libera complessivamente altri
30 miliardi di euro per il contrasto alla crisi energetica, che si
aggiungono alle risorse già messe in campo dall'esecutivo Draghi:
si tratta dell'intero ammontare della manovra netta 2023, stimata
in circa 21 miliardi di euro, e dei 9,5 miliardi di euro da
destinati alle misure del decreto Aiuti-quater. Si sale così a 87,6
miliardi circa, contro i 71,6 miliardi fin qui stanziati dalla
Francia, appesantita anche dalla nazionalizzazione di Edf. Solo la
Germania ha fatto di più, guadagnandosi un irraggiungibile primo
posto con ben 264 miliardi di euro, sebbene spalmati in più
anni.
Qualche numero: l'importo lordo delle misure di contrasto al
caro energia adottate in Italia nel corso di quest'anno è
quantificabile in circa 57,6 miliardi, pari al 3% del pil,
includendo i 3,8 miliardi originariamente stanziati con la legge di
bilancio per il 2022.
"Il perdurare della crisi energetica", si legge scorrendo le 30
pagine della Nadef aggiornata e rivista da Meloni e dal ministro
dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, "ha reso necessario prorogare
ulteriormente le misure riguardanti la riduzione delle aliquote di
accisa sui prodotti energetici utilizzati come carburanti,
l'esenzione dall'accisa per il gas naturale per autotrazione e la
riduzione al 5% dell'Iva per le forniture di gas naturale per
autotrazione, previste da precedenti provvedimenti intrapresi nel
2022".
Il controvalore di questi interventi è tutto sommato contenuto:
si parla di effetti di circa 580 milioni di euro. Di questi, le
misure temporanee per famiglie e imprese più vulnerabili agli
aumenti dei prezzi dell'energia (cd. misure targeted) rappresentano
circa il 46,1%.
Il pacchetto resta fermo a circa 402 milioni nel 2023, mentre la
stima sale lievemente, da 207 a 228 milioni, per il 2024.
"Queste proroghe non comportano un peggioramento del deficit
della Pubblica amministrazione, in quanto i relativi effetti
finanziari sono compensati dalle maggiori entrate Iva per le
variazioni del prezzo internazionale del greggio dal primo
settembre al 13 ottobre 2022, nonché", si legge sempre nella nota,
"tramite la riduzione e razionalizzazione di fondi e spese del
bilancio dello Stato".
Le pmi, intanto, si confermano al limite: l'ultimo allarme
arriva da Fedelazio, che ha sondato 200 imprese. Emerge che il 5% è
a rischio chiusura, il 18% ritiene di poter reggere ancora solo
alcuni mesi, e un altro 10% prevede una riduzione delle attività e
la necessità di ricorrere alla Cig per i dipendenti.
Nel frattempo è arrivato il via libera al secondo
rigassificatore galleggiante. Dopo Piombino, anche Ravenna avrà il
suo impianto. Il decreto autorizzativo è stato firmato dal
presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario straordinario
di Governo, Stefano Bonaccini, alla presenza dell'ad di Snam,
Stefano Venier. Dovrà essere installato entro settembre 2024, e
avrà una capacità annua di circa 5 miliardi di metri cubi di gas
naturale, equivalente a circa il 16,5% della quantità importata
oggi dalla Russia (29 miliardi di mc). L'investimento è stimato in
circa un miliardo di euro.
red
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0808:21 nov 2022
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November 08, 2022 02:22 ET (07:22 GMT)
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