Ha sorpreso la reazione del Ftse Mib (+0,61% a 18841 punti) che ha terminato le contrattazioni in territorio positivo nonostante le minute del Fomc abbiano fatto pensare ad un anticipo del tapering. Ci sono stati acquisti anche sull'Ibex (+0,42%), mentre il Dax ha chiuso la seduta in calo dello 0,07%, il Cac-40 dello 0,34% e il Ftse 100 invariato a 6681 punti.

Secondo gli esperti, le Borse non hanno reagito male al fatto che il tapering potrebbe essere annunciato gia' da dicembre in quanto in primo luogo il consenso lo prevedeva gia' per marzo, in secondo luogo bisogna ancora attendere i dati sul mercato del lavoro di dicembre.

La giornata e' stata ricca di dati macroeconomici, che tuttavia non si sono discostati molto da quelle che erano le previsioni del consenso e non hanno quindi avuto un grande impatto sui listini. Nel dettaglio, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 323.000 unita', in calo di 21.000 unita' rispetto al dato rivisto della settimana precedente a 344.000 unita' (335.000 unita' il consenso). L'indice Pmi manifatturiero preliminare del mese di novembre e' stato pari a 54,3 punti rispetto ai 51,8 punti di ottobre (consenso: 52,5 punti), mentre l'indice Fed Filadelfia si e' attestato a novembre a 6,5 punti dai 19,8 di ottobre (15 punti il consenso).

In positivo tutti i titoli del comparto bancario: B.Popolare ha guadagnato l'1,58%, B.Mps lo 0,46%, B.P.E.Romagna lo 0,37%, B.P.Milano l'1,46%, Intesa Sanpaolo il 2,3%, Ubi B. L'1,96% e Unicredit il 2,04%, mentre Mediobanca ha ceduto lo 0,11%. Il differenziale sul decennale Btp/Bund si e' attestato a quota 235 punti base.

Positiva Fiat (+0,86% a 5,875 euro) che ha accelerato nuovamente sul finale di seduta registrando un incremento dei volumi. La stampa riporta l'attenzione sulla questione Fiat-Veba relativa alla cessione della partecipazione di Chrysler detenuta dal fondo. Secondo un analista per fine anno ci potrebbe essere un accordo tra le due parti.

Molto bene Pirelli & C. (+1,44% a 18,68 euro) che continua a ricevere giudizi positivi dagli analisti. Oggi infatti Hsbc ha alzato il rating a overweight da neutral ed il target price a 13,5 euro per azione da 11 euro, mentre ieri Ubs ha rivisto il prezzo obiettivo della Bicocca da 12 a 13 euro, confermando la raccomandazione buy.

Denaro su Telecom I. (+1,03% a 0,6865 euro). L'a.d., Marco Patuano, ha affermato che il deleverage resta una priorita' del gruppo e che "non sto sollecitando un'offerta sul Brasile, perche' e' un asset strategico, un mercato sicuramente importante per noi", spiegando comunque che questo non significa che non si prenderebbero in considerazione offerte per Tim Brasil. L'amministratore delegato ha inoltre aggiunto che per cedere Tim Brasil, in ogni caso, "non potrebbe esserci che un'asta, non potrebbe essere un procedimento bilaterale perche' alcuni dei soggetti bilaterali potrebbero avere un importante conflitto di interesse".

Acquisti anche su Generali Ass. (+0,48% a 16,66 euro) con JPMorgan che ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 21 euro da 20 euro (raccomandazione overweight) ritenendo che il titolo offra un potenziale di rialzo del 27% e che l'azione resti sottovalutata.

In calo invece Eni (-0,44%) e Stm (-1,27%). Il premier Enrico Letta ha affermato di voler mettere sul mercato quote di "Stm, Enav, Fincantieri, Cdp Reti, gasdotto Tag e Grandi Stazioni" senza pero' cedere il controllo pubblico, ad eccezione che per Sace. Inoltre, sara' dismessa una partecipazione del 3% di Eni, senza scendere sotto il 30%.

Vendite sostenute su Mediaset (-3,61%) che paga la debolezza di tutto il comparto dei media in scia al declassamento dell'intero settore da parte di Goldman Sachs.

Sul resto del listino si segnala Zucchi(+0,96% a 0,0735 euro). Il titolo ha beneficiato della notizia che la Consob ha approvato ieri la pubblicazione del prospetto informativo relativo ad un aumento di capitale a pagamento di massimi 20,5 mln di euro.

Si fa notare As Roma (+10,19% a 1,395 euro). A spingere il titolo la notizia che sarebbe imminente un accordo per l'ingresso di un investitore cinese nel capitale della squadra romana. Acquisti anche sulla Ss Lazio (+6,38%) e sulla Juventus F.C. (+0,62%). Inoltre, Unicredit non ha ancora preso alcuna decisione sulla partecipazione detenuta indirettamente nel capitale di As Roma, ma e' disponibile a valutare "opportunita' di valorizzazione" della quota.

Negativa Saras (-1,86% a 0,873 euro) con SocGen che ha ridotto il rating sul titolo a hold da buy, confermando il target price a 0,98 euro da 1,19 euro alla luce dell'assenza di visibilita' sulla generazione di cassa nel breve termine. sda

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