Il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in ribasso del 2,11%
a 16.271 punti, con un minimo intraday di 16.231 e un massimo di
16.673. Anche oggi i timori di una possibile Brexit hanno
costituito il tema principale della seduta, caratterizzata da una
forte volatilita'.
Tra le altre principali Borse europee, il Cac-40 (-2,29%) ha
subito le perdite maggiori, seguito dall'Ibex (-2,13%), dal Ftse
100 (-2,01%) e dal Dax (-1,43%).
Oggi si e' rivelata una giornata ricca di spunti macro. La
produzione industriale nell'Eurozona, per il mese di aprile, e'
salita dell'1,1% su base mensile e del 2% su base annua (consenso a
+0,8% m/m). In Italia, i prezzi al consumo sono aumentati dello
0,3% m/m e diminuiti dello 0,3% su base annua.
Il tasso di inflazione in Gran Bretagna invece e' salito dello
0,2% su base mensile a maggio, in linea alle attese del consenso,
mentre i prezzi di produzione output sono saliti dello 0,1% m/m e
scesi dello 0,7% a/a (+0,1% m/m, -0,6% a/a il consenso).
Negli Stati Uniti, le vendite al dettaglio di maggio sono
cresciute dello 0,5% rispetto al +0,3% m/m atteso dal consenso,
mentre i prezzi import relativi allo stesso mese hanno segnato un
+1,4% (+0,4% m/m il consenso). L'indice Redbook poi e' aumentato
dello 0,6% a/a ed e' sceso dell'1% su base mensile. Infine, il dato
sulle scorte delle imprese nel mese di aprile ha segnato un +0,1%
m/m (consenso a +0,2% m/m).
Chiusura in negativo per tutto il settore bancario: Unicredit
-1,95%, Ubi B. -2,1%, B.Mps -2,79%, B.P.E.Romagna -2,83%, Intesa
Sanpaolo -3,48%, Mediobanca -3,78%, B.P.Milano -5,21% e B.Popolare
-6,56%.
Rimanendo sulla questione delle banche, oggi e' partita
l'operazione sfiducia per il presidente della Consob, Giuseppe
Vegas, al centro del fuoco incrociato sulla vicenda che ha
riguardato le quattro banche poi salvate dal Governo (CariFerrara,
Banca Marche, Popolare dell'Etruria e CariChieti).
Il Governo vuole la svolta sul caso ma non e' previsto alcun
intervento di Palazzo Chigi, dato che non puo' intervenire
direttamente per via dell'indipendenza dell'Istituzione. Il
ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha sorvolato la questione
dichiarando di non sapere "di nessuna polemica".
Performance sottotono anche per il comparto del risparmio
gestito: B.Generali -6,33%, Anima H. -4,53%, B.Mediolanum -4,43%,
Finecobank -2,63% e Azimut H. -2,32%.
Tra le peggiori blue chip di giornata si segnalano Telecom I.
(-3,79%), YNap (-4,33%) e Unipol (-4,91%).
Riguardo Poste I. (+0,07% a 6,75 euro), Banca Akros ha avviato
la copertura sul titolo con raccomandazione accumulate e prezzo
obiettivo a 7,9 euro. Gli analisti hanno spiegato che i servizi
assicurativi e finanziari probabilmente giocheranno un ruolo chiave
nella diversificazione dell'offerta di prodotti piu' redditizi.
Lievi guadagni anche per Saipem (+0,17% a 0,3476 euro). Secondo
un analista tecnico contattato da MF-Dowjones, l'azione ha
effettuato un rimbalzo aggressivo dopo aver toccato un livello di
supporto a 0,335 euro. In discesa invece Eni (-1,86%) e Tenaris
(-1,37%) in scia all'inversione di rotta dei prezzi del greggio. Il
Brent tratta a 49,69 usd/barile (-1,31%) e il Wti a 48,32
usd/barile (-1,15%).
Tra gli industriali, Cnh I. (-3,23%) ha segnato i cali piu'
accentuati. In rosso anche Leonardo spa (-2,27%) e Fca (-1,85%),
mentre Fincantieri ha brillato con un +5,94%.
Passando al settore delle utility, anche oggi Acea (-4,66%) ha
sofferto le incertezze delle elezioni comunali di Roma. Il
candidato sindaco ed esponente del Movimento 5 Stelle, Virginia
Raggi, alla luce del 51% del capitale di Acea controllato dal
Comune di Roma, avrebbe intenzione di portare dei cambiamenti nel
management del gruppo.
Sul resto del listino, hanno ceduto terreno soprattutto Igd
(-6,68%), Astaldi (-4,31%) e Saras (-3,93%).
gir
giovanni.russo@mfdowjones.it
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June 14, 2016 11:52 ET (15:52 GMT)
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