B.Mps: aumento sull'ottovolante (MF)
October 18 2022 - 3:46AM
MF Dow Jones (Italian)
L'aumento di capitale di Mps è partito con una forte volatilità
su titoli e, soprattutto, diritti di opzione. Ieri, nel primo
giorno dell'operazione da 2,5 miliardi, il carattere iperdiluitivo
dell'offerta ha fatto subito precipitare i diritti che hanno chiuso
la seduta con una perdita del 91,4%, a 0,67 euro, mentre i titoli
sono scivolati del 2,7% a 2,008 euro. L'andamento non ha sorpreso
analisti e gestori che già alla vigilia si aspettavano forti
fluttuazioni. Gran parte del valore infatti è spostato sui diritti,
il cui prezzo all'avvio dell'offerta risultava di 7,83 euro contro
i 2,06 euro delle azioni.
L'anomalia, scrive MF-Milano Finanza, dovrebbe essere corretta
dal rolling voluto dalla Consob. Da domani infatti sarà possibile
esercitare in via anticipata i diritti, ricevendo immediatamente le
nuove azioni. La consegna permetterà così di effettuare
l'arbitraggio fra titoli e diritti e di evitare sul nascere le
anomalie di prezzo.
In alternativa, i diritti di opzione potranno essere esercitati
secondo il modello tradizionale, con la consegna delle azioni di
nuova emissione alla fine dell'aumento. L'adozione del rolling è
stata promossa dalla Consob, dopo numerose consultazioni, per
evitare proprio che, durante gli aumenti di capitale, si
verifichino anomalie di prezzo sui titoli azionari interessati;
anomalie di prezzo si sono infatti verificate durante tutte le
principali operazioni iperdiluitive condotte fra il 2009 e il 2016
(per esempio le operazioni condotte da Saipem nel gennaio 2016, da
Mps nel 2015 e 2014, da Fondiaria-Sai nel 2012, da Seat e Tiscali
nel 2009).
Se i diritti hanno registrato la performance più vistosa, nella
seduta di ieri gli occhi del mercato restano puntati soprattutto
sulle azioni. I titoli si sono posizionati di poco sopra al prezzo
di emissione (2 euro). Se il valore scendesse sotto quella soglia
per gli investitori diventerebbe più conveniente comprare in borsa
che esercitare i diritti e ci sarebbe il rischio di un maggiore
inoptato. Le adesioni formali e informali raccolte sinora rendono
però la banca e il consorzio di garanzia confidenti sull'esito
positivo dell'operazione. Proprio ieri il deputy ceo di Axa
Frederic de Curtois ha confermato la partecipazione del gruppo
assicurativo all'aumento per una quota di 200 milioni: "L'apporto
finale dipenderà dalla domanda degli investitori", ha comunque
precisato il manager. Altri 75 milioni saranno sottoscritti dal
fondo americano Pimco, interessato a che Mps si raddrizzi dato che
ha in pancia molte obbligazioni subordinate di Siena. Anima sgr,
che ha un accordo di distribuzione dei prodotti di risparmio
gestito con Mps, farà la propria parte con 25 milioni.
Il fondo Algebris di Davide Serra, molto vicino a Lovaglio, si è
impegnato come sub-garante per 50 milioni e altrettanti sono stati
garantiti dal finanziere italo-britannico Andrea Pignataro con la
sua società Ion Group (Pignataro è anche azionista di Illimity,
Cerved e Cedacri).
Sull'aumento di Mps ieri è intervenuto anche il segretario della
Fabi Lando Sileoni: l'operazione "sarà un thriller fino all'ultimo
secondo" in quanto "nell'accordo col consorzio di garanzia, sono
presenti alcune, importanti clausole contrattuali che consentono di
risolvere l'accordo, di fatto, in qualsiasi momento", ha spiegato
Sileoni.
red
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1809:29 ott 2022
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October 18, 2022 03:31 ET (07:31 GMT)
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