Juventus: Bertola intercettato, se scriviamo 4 o 10 mln non ci possono fare niente (Mess)
December 01 2022 - 4:19AM
MF Dow Jones (Italian)
"Una situazione così non l'avevo mai vista in 15 anni, anzi, se
mi deve venire in mente un paragone... solo con Calciopoli". Da
questa intercettazione ambientale captata dai finanzieri in un
ristorante del centro di Torino, e riportata dal Messaggero, si
capisce la portata dell'inchiesta che ha travolto la Juventus. La
confidenza venne fatta il 21 luglio 2021 durante una cena tra l'ex
dirigente Stefano Bertola (ora indagato) e il direttore sportivo
Federico Cherubini (non indagato), pochi giorni dopo l'apertura di
una verifica ispettiva della Consob sulle plusvalenze del club
bianconero.
E adesso la Juve si ritrova impegnata su diversi fronti: da una
parte si prepara alla battaglia giudiziaria per l'indagine Prisma
che l'ha travolta, dall'altra consolida la posizione di Allegri al
centro dell'area sportiva, con più responsabilità a livello
gestionale, confermando anche il ds Cherubini. A giugno si faranno
nuove valutazioni definitive e non è da escludere il rientro di Del
Piero, Chiellini o Buffon. Il fronte più delicato rimane quello
della dirigenza, azzerato dalle dimissioni in blocco del Cda dopo
l'esplosione dello scandalo. La priorità di John Elkann è
ricompattare un ambiente in subbuglio, le sue parole all'investor
Day Exor dettano la nuova linea.
Nel frattempo, sulla base delle prime valutazioni degli atti da
parte della procura federale, potrebbe delinearsi lo scenario di
una pesante penalizzazione in classifica, da scontare nell'attuale
stagione. Niente Champions League l'anno prossimo, e probabili
addii di illustri in rosa, allenatore compreso.
Secondo l'ipotesi accusatoria della Procura di Torino, la
pistola fumante che dimostra il dolo con il quale i bilanci della
Juventus sono stati alterati grazie a plusvalenze fittizie per
circa 115 milioni di euro in tre anni, alleggeriti da manovre
stipendi poi regolate da scritture e accordi privati, sta in
un'intercettazione fatta in un ristorante di Torino. "Anche se
metto 4 o 10 milioni non cambia nulla, non ci succede nulla".
Secondo i pm, la dirigenza del club bianconero avrebbe diffuso
"notizie false circa la situazione patrimoniale, economica e
finanziaria della società, idonee a provocare una sensibile
alterazione del prezzo delle azioni ordinarie quotate sul mercato".
Tutto questo per "nascondere l'erosione del capitale sociale" e
proseguire "indebitamente la negoziazione del titolo" in Borsa.
"Tanto la Consob la supercazzoliamo", diceva il 15 ottobre del 2021
il direttore finanziario Stefano Cerrato (uno degli indagati) a un
collega parlando dello scambio con il Marsiglia dei calciatori
Tongya-Aké valso una plusvalenza di 8 milioni.
Il 22 luglio del 2021 sono seduti allo stesso tavolo, a cena, il
direttore sportivo della Juve Federico Cherubini (non indagato) e
l'ex Chief financial officer Stefano Bertola (indagato). Il primo
spiega al secondo l'avvertimento che aveva dato a Fabio Paratici,
ex responsabile dell'area sportiva, anche lui finito tra gli
indagati. "Io, a Fabio, gliel'ho detto: questa roba è una cosa
lecita. Ma lui l'ha spinta troppo. E quando glielo diceva, mi
rispondeva: tanto se metto 4 o 10 milioni non cambia nulla, non ci
succede nulla". E invece per la Procura torinese cambia tutto. In
questo magheggio di cifre, infatti, si nasconde la condotta dolosa
contestata. I pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, coordinati
dall'aggiunto Marco Gianoglio, dopo aver notificato lo scorso 24
ottobre a 15 indagati l'avviso di conclusione delle indagini
preliminari, ora sono pronti a chiedere il rinvio a giudizio per il
presidente dimissionario Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved e
gli altri dirigenti ed ex dirigenti della società. Mentre sembra
che la posizione dei componenti del collegio sindacale verrà
stralciata.
Intanto l'inchiesta rischia di allargarsi ad altri club come
l'Atalanta e il Genoa che hanno fatto affari con la Juventus. La
procura di Torino potrebbe inviare delle carte a quelle di Bergamo
e Genova. Nel mirino dei pm anche le cosiddette manovre stipendi e
la rinuncia in accordo con la società di una sola mensilità e non
quattro, come comunicato da Juventus nel marzo 2020. Con le
restanti tre mensilità differite ad esercizi successivi, anche dopo
l'eventuale cessione del calciatore. Un'omissione alla voce
personale tesserato da 62 milioni di euro, con accordi regolati da
una scrittura privata tra Agnelli e il capitano Giorgio Chiellini.
La carta segreta di Cristiano Ronaldo non doveva saltare fuori
"perché se succede ci saltano alla gola, tutto sul bilancio i
revisori e tutto. E poi ci tocca fare una transazione finta",
spiegava a Cherubini l'avvocato Cesare Gabasio a capo del pool
legale della Juventus.
"Le contestazioni della Procura della Repubblica non paiono
fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto
a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera
Consob del 19 ottobre 2022", ha scritto in una nota la Juventus,
"sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti
legali e contabili".
red
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MF-DJ NEWS
0110:04 dic 2022
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December 01, 2022 04:04 ET (09:04 GMT)
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