Exor schiera la Juventus in divisa legale. La holding della famiglia Agnelli-Elkann ha presentato la lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione del club in vista dell'assemblea del 18 gennaio 2023. Nell'elenco di cinque nomi figurano quattro esperti di fisco, contabilità, governance societaria e, più in generale, con competenze legali.

Una scelta, scrive MF, dettata da due ragioni. La prima è certamente la volontà di fare pulizia nei bilanci della Juventus, squassati dalle inchieste di Consob e procura di Torino all'origine delle dimissioni del presidente Agnelli e di tutto il board. Oggi è in calendario l'assemblea proprio per l'approvazione del bilancio

La seconda motivazione, non meno importante, risiede nella decisione di dare battaglia in tribunale per evitare al club sanzioni civili, penali e sportive per il club. A guidare il fronte legale sarà Gianluca Ferrero che assumerà la carica di presidente al posto dell'uscente Andrea Agnelli. Commercialista, revisore e consulente tecnico del giudice presso il tribunale di Torino, Ferrero da sempre assiste diverse società e organizzazioni legate alla famiglia Agnelli. Nella difesa della Juventus il manager potrà contare sul supporto di altri tre consiglieri: Fioranna Negri, Diego Pistone e Laura Cappiello, anch' essi esperti di bilanci, revisioni e vigilanza contabile.

Vicino all'ad di Exor, John Elkann, è anche Maurizio Scanavino. Il manager è oggi direttore generale della Juventus, ma è stato indicato dalla holding come prossimo amministratore delegato del club. Il manager ricopre anche la carica di numero uno di Gedi, la media company di Exor, di cui sta guidando la trasformazione digitale. Ingegnere delle telecomunicazioni, Scanavino ha in passato partecipato al rilancio del gruppo Fiat guidato da Sergio Marchionne.

Questa squadra avrà il compito di portare la Juventus fuori dalle difficoltà legali e contabili. Sotto il primo punto di vista il club e i suoi vertici uscenti devono affrontare l'inchiesta della procura di Torino che ha chiesto il rinvio a giudizio di 12 persone per reati che vanno dal falso in bilancio all'aggiotaggio, dall'ostacolo alla vigilanza Consob alle false fatturazioni. Nel mirino dei magistrati sono finite da un lato plusvalenze per 156 milioni che si sospettano fittizie perché frutto di compravendite incrociate a somma zero. Dall'altro la lente degli inquirenti si è posata sulle due cosiddette manovre stipendi, tramite cui i calciatori avrebbero sacrificato alcune mensilità per aiutare la Juventus a superare il biennio pandemico. Sulla base di alcune scritture private, però, la procura sostiene che non si trattasse di rinunce bensì di dilazioni di pagamento che avrebbero richiesto corrispondenti accantonamenti a bilancio.

Nel complesso, secondo le indagini, il club avrebbe tratto indebiti benefici in termini di riduzione dei costi e delle perdite, mantenendo più a lungo un patrimonio netto positivo e rimandando di conseguenza il necessario aumento di capitale. Negli ultimi cinque esercizi, infatti, la Juventus ha accumulato 617,7 milioni di perdite, dovute certo alla crisi da Covid-19 ma anche a uno squilibrio strutturale fra ricavi e costi, sostenuti specie per la rosa. L'ultimo bilancio al 30 giugno 2022 - che l'assemblea dei soci sarà chiamata ad approvare oggi - si è chiuso con un rosso di 239,3 milioni e un patrimonio di netto di 164 milioni. Secondo Equita non è escluso un nuovo aumento di capitale dopo quello da 400 milioni concluso, non senza fatica, un anno fa. La partecipazione del 63,8% della Juventus vale il 2% del Nav di Exor, ma le continue iniezioni di risorse non sono certo gradite agli investitori del club né a quelli della holding.

Ciononostante, nell'ultimo mese il titolo Juventus ha guadagnato il 15% a Piazza Affari. A spingere le azioni in borsa è lo scenario su cui da tempo ragionano diversi addetti ai lavori e del quale questo giornale aveva già dato conto a novembre. Per alcuni esperti, infatti, la soluzione migliore della questione Juventus per Exor sarebbe un'opa finalizzata al delisting del club, magari con l'appoggio previo o successivo dei fondi che tanto interesse stanno dimostrando per il calcio europeo. A quanto risulta, tuttavia, al momento la holding non ha conferito alcun incarico in tal senso a banche d'affari. Prima di qualsiasi decisione, del resto, occorrerà diradare le nebbie legali e sportive: un compito affidato da Exor al nuovo consiglio di amministrazione della Juventus, pronto a scendere in campo in divisa legale.

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2708:41 dic 2022

 

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