Tim: rete tra vendita e scissione (MF)
January 11 2023 - 2:56AM
MF Dow Jones (Italian)
Il caso Tim-rete nazionale è arrivato a un bivio: vendita
dell'asset o scissione societaria? La prima strada è più veloce e
potrebbe permettere di chiudere la partita relativamente in breve
tempo; la seconda è l'opzione più gradita all'azionista Vivendi,
che però rischierebbe di far slittare ancora scelte e soluzioni. Il
pallino, questo è evidente a tutti, è nelle mani del governo, che
ha messo in chiaro l'aspetto considerato più importante: la tutela
dell'occupazione. In entrambi i casi Tim potrebbe dover ricorrere a
un contenimento dei costi passando dal personale. Ma in quali
termini è ancora tema di discussione.
In attesa della ripresa dei colloqui tra il governo e gli
azionisti di Tim, Cdp e Vivendi, che potrebbero riprendere già
domani (ma non ci sono ancora state convocazioni ufficiali), si
ragiona attorno alle due strade ormai considerate alternative.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza da più fonti, i francesi
punterebbero alla scissione di Netco, con la società
infrastrutturale che si ritroverebbe ad avere lo stesso azionariato
di Tim. Si tratta di una opzione valutata e ancora sul tavolo, ma
che comporterebbe un problema nella gestione del debito per una
delle due società (o Tim o Netco) e che implicherebbe per una delle
due un taglio di costi (ossia del personale) considerato eccessivo
e poco gestibile politicamente.
Più percorribile e sicuramente più veloce l'ipotesi che ricalca
in sostanza l'operazione immaginata ai tempi del Memorandum of
Understanding tra Cdp, Tim e Macquarie: l'acquisto di Netco da
parte di Cassa Depositi e Prestiti e dal gruppo australiano, e e
questo perché in fondo le valutazioni sulla società
infrastrutturale di Tim erano già state effettuate dai due
potenziali acquirenti. In questo modo peraltro, spiegano fonti a
conoscenza del dossier, l'equity incassato da Tim permetterebbe di
abbattere il debito della società di servizi e quindi di
salvaguardare i livelli occupazionali.
Quanto alla dinamica dell'operazione, l'ipotesi alla quale si
sta lavorando con maggiore convinzione prevederebbe l'acquisto del
100% di Netco ma potrebbe anche prendere corpo l'ipotesi di far
restare Tim azionista della società infrastrutturale, così da farla
partecipare al possibile incremento di valore.
La valutazione della quota da acquisire dovrebbe essere
superiore ai 15-16 miliardi inizialmente ipotizzati, ma non
dovrebbe arrivare a 20 (portando quindi il 100% a essere
leggermente superiore). Tra gli scenari valutati c'è poi quello che
Sparkle, considerata strategica dall'attuale governo, possa
confluire interamente nel perimetro di Cdp, mentre il resto di
Netco verrebbe acquistato da un veicolo partecipato da Macquarie ma
controllato dalla Cassa. Tra le variabili da considerare ci sono
sempre la quota di debito e di dipendenti che seguirebbero Netco.
Poi c'è da valutare il ruolo che potrà avere Kkr.
Il fondo americano -che nelle scorse settimane si sarebbe anche
proposto di rilevare la maggioranza assoluta della rete Tim- è
entrata in Fibercop pagando 1,8 miliardi per il 37,5%. Fibercop
rientra nel perimetro di Netco e in caso di cessione Kkr dovrebbe
scegliere se incassare la parte relativa alla sua quota o investire
a sua volta nella nuova società della rete separata. In questo
caso, i soci della rete unica sarebbero tre o quattro: Cdp,
Macquarie, Kkr, Tim.
Il governo dal canto suo metterebbe sul piatto una serie di
incentivi per i lavoratori. Nel caso la premier Giorgia Meloni
dovesse optare per la cessione, alcuni dei soggetti coinvolti sono
convinti che l'iter per l'operazione potrebbe partire già entro
gennaio. Resta da capire quale sarà la posizione di Vivendi, se
riterrà non adeguata la valorizzazione di Netco in caso di
cessione.
red
fine
MF-DJ NEWS
1108:41 gen 2023
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January 11, 2023 02:41 ET (07:41 GMT)
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