Capital Group: perche' preferiamo il credito investment grade ai Treasury Usa - PAROLA AL MERCATO
January 21 2024 - 5:40AM
MF Dow Jones (Italian)
di Flavio Carpenzano*
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 gen - Dato il
generoso livello di rendimento attualmente offerto dai Treasury
statunitensi e agli spread relativamente ridotti nel credito
corporate investment grade, non sarebbe meglio semplicemente
acquistare i titoli di Stato USA? Per alcuni investitori potrebbe
essere la scelta giusta. Crediamo in particolare che investire in
Treasury USA convenga se si è fortemente dell'idea che l'economia
statunitense sia diretta verso una recessione grave. Il 2023 ci ha
però insegnato che una recessione negli Stati Uniti è tutt'altro
che sicura e, di fatto, esiste ancora una probabilità significativa
che l'economia del Paese rimanga resiliente ed eviti una recessione
anche nel 2024. In un tale scenario riteniamo che il credito IG
rappresenti una migliore opportunità. Ecco i tre motivi per cui la
pensiamo così:
1. Le analisi storiche indicano che nel corso di gran parte dei
periodi le obbligazioni corporate IG globali hanno messo a segno
risultati migliori dei Treasury USA, salvo che in fasi di
recessione o inasprimento della volatilità sui mercati
finanziari.
Un modo per osservare i risultati migliori delle obbligazioni
corporate IG globali rispetto ai Treasury USA è mettere a confronto
i rendimenti su periodi mobili di cinque anni delle due asset class
obbligazionarie. Dal raffronto emerge che da settembre 2000 in poi
le prime (con copertura in dollari USA) hanno sovraperformato i
secondi nel 63% dei periodi. Salvo che in fasi di profonda
recessione, ad esempio durante la crisi finanziaria globale e la
pandemia, i risultati delle obbligazioni corporate sono stati
inferiori a quelli dei Treasury di un margine relativamente ridotto
e limitato.
Questa analisi dei risultati indica che ha senso esporsi ai
Treasury USA più che alle obbligazioni corporate globali solo in
caso di recessione. Ma pur riconoscendo che il rischio di una
recessione nel 2024 rimane significativo, esiste ancora una
probabilità rilevante che la resilienza dell'economia statunitense
consenta di scongiurare questo scenario. Questo è stato il quadro
nel corso del 2023 e da inizio anno a oggi, nonostante gli spread
creditizi rimangano vicini alla propria media storica, le
obbligazioni corporate globali hanno conseguito risultati migliori
del 3,1% rispetto ai Treasury USA (a fine ottobre 2023).
2. Gli spread creditizi sono vicini alla propria media storica,
ma la dispersione rimane elevata; ciò ha creato un gran numero di
opportunità in ottica di gestione attiva. Al momento un terzo del
mercato scambia a differenziali superiori a 150 pb. Le banche
europee, ad esempio, offrono uno spread extra di 30-40 pb rispetto
al mercato globale delle obbligazioni corporate nel suo insieme
nonostante i loro fondamentali complessivamente solidi: qualità
degli asset resiliente, capitale elevato e significativi
accantonamenti per perdite su crediti.
3. Le obbligazioni corporate globali possono rappresentare la
componente obbligazionaria core strategica del portafoglio offrendo
reddito, conservazione del capitale e diversificazione rispetto
all'azionario. Storicamente esse hanno evidenziato risultati simili
a quelli di un portafoglio costituito al 50% da Treasury USA e al
50% da obbligazioni high yield globali. In un tale portafoglio
l'esposizione ai Treasury fornisce una copertura contro il rischio
di una recessione, mentre quella all'high yield genera reddito. Un
portafoglio basato su un'allocazione core al credito IG consente di
seguire un approccio potenzialmente più bilanciato. In caso di calo
dei tassi a causa di una recessione l'IG globale trarrebbe
vantaggio dalla propria duration, pari a sei anni. Se invece la
crescita rimanesse resiliente potrebbe beneficiare di un'ulteriore
compressione degli spread.
I fattori alla base della resilienza della crescita USA
A supportare più del previsto la crescita, a nostro avviso, sono
stati gli elevati deficit negli Stati Uniti, oltre alle difficoltà
legate alla trasmissione degli effetti della stretta monetaria
verso l'economia reale. La crescita economica statunitense potrebbe
rimanere resiliente in ragione del maggior predominio delle
politiche di bilancio, il che, a sua volta, può spingere la Fed a
mantenere politiche restrittive più a lungo di quanto attualmente
previsto dai mercati. Il consistente disavanzo pubblico rimarrà
verosimilmente un importante fattore trainante per l'economia.
Sebbene nel 2024 possa scendere, dovrebbe comunque rimanere vicino
ai propri massimi storici. Il Congressional Budget Office (CBO)
stima che i deficit di bilancio degli Stati Uniti continueranno a
espandersi man mano che entreranno in vigore l'Infrastructure
Investment and Jobs Act (IIJA) e l'Inflation Reduction Act (IRA).
Questa stima potrebbe rivelarsi perfino cauta dal momento che il
CBO ipotizza che i tagli delle tasse messi in atto in passato
verranno annullati in linea con la normativa vigente. In realtà
raramente queste ipotesi si sono rivelate corrette. Per giunta
l'impatto economico dell'imminente aumento della spesa pubblica
potrebbe rivelarsi ancor più drastico con il mutamento della sua
composizione. Sono infatti aumentati i fondi stanziati per
finanziare in maniera diretta progetti di investimento in capitale
fisso, che, storicamente, hanno avuto un effetto moltiplicatore
sull'attività economica grazie al loro impatto a cascata su
occupazione, settore dei servizi e crescita della produttività.
*Investment Director Reddito Fisso di Capital Group
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